CATANZARO. “Tutti hanno diritto a una seconda chance. E lo sport è uno strumento straordinario per favorire l’inclusione sociale e la rieducazione dei condannati nel rispetto della Costituzione. Nasce con questa finalità il progetto ‘Luoghi di sport in carcere’ che, grazie al Coni regionale, si svolgerà a Catanzaro”. Lo ha affermato il delegato provinciale del Comitato olimpico Giampaolo Latella, nella conferenza stampa di presentazione del programma di attività sportive che da martedì prossimo sino alla fine del 2018 sarà realizzato nella casa circondariale di Siano e nell’Istituto penale minorile. “Ringrazio il presidente Maurizio Condipodero e la giunta del Coni Calabria – ha affermato Latella – per aver riservato particolare attenzione a questa provincia. Vogliamo dare una mano per il miglioramento delle condizioni di vita della popolazione della casa circondariale di Siano attraverso l’attività fisica, contribuendo a dare attuazione ai principi della Cedu per i quali l’Italia fu condannata cinque anni fa con la sentenza Torreggiani. Nel caso dei minori, che sono al centro del ‘focus’ del progetto, vogliamo invece favorire la socializzazione e l’educazione al rispetto delle regole e degli avversari. I più giovani non possono essere esclusi dalla società ma vanno messi nelle condizioni di diventarne protagonisti in positivo”. Alla conferenza stampa ha preso parte anche Isabella Mastropasqua, direttore del Centro di giustizia minorile della Calabria, che ha ringraziato il Coni “per un progetto che condividiamo totalmente e che auspichiamo venga riproposto in futuro perché vorremmo che tanti altri ragazzi abbiano questa opportunità che si sta creando grazie alla sensibilità e all’attenzione delle istituzioni sportive calabresi”. La componente dello staff tecnico (guidato da Giorgio Scarfone) ed esperta in criminologia Caterina Donato ha spiegato i dettagli del progetto che prevede “quattro giornate settimanali di attività motoria di base, ginnastica posturale, taekwondo, calcio, basket e pesistica, sia in palestra che all’aperto. In questo modo – ha aggiunto – contribuiremo al miglioramento delle capacità psicofisiche del detenuto nonché alla rieducazione del condannato, che si avvicinerà così ai valori più sani e adeguati alla società esterna”. Per il presidente della Figc regionale Saverio Mirarchi “lo sport, come ha già dimostrato il progetto pilota promosso dalla nostra federazione, può davvero aiutare chi sta scontando una condanna; la forte sinergia con il Coni agevolerà il raggiungimento di risultati ampi e diffusi specie tra i più giovani”. Presenti anche Giancarlo Mascaro della Fita Calabria e Francesco De Nardo dello Csen Calabria. Sia Fita che Csen hanno infatti sposato il progetto, sostenendolo con decisione.