CATANZARO. Beni per oltre 14 milioni di euro sono stati sequestrati dagli uomini del comando provinciale della Guardia di Finanza di Catanzaro, coordinati e diretti dalla Procura della Dda del capoluogo calabrese, con il supporto dello Scico di Roma. Sei i provvedimenti di sequestro eseguiti nei confronti di persone legate ad alcune cosche di ‘ndrangheta. I finanzieri, nel dettaglio, hanno sequestrato 34 fabbricati, 9 attività imprenditoriali, 16 appartamenti, due ville lussuose, 44 terreni e 20 veicoli. In particolare, i sequestri hanno colpito sedici persone, tra affiliati o elementi contigui ai clan ‘ndranghetisti dei Cerra-Torcasio-Gualtieri e dei Giampà di Lamezia Terme, Gallace-Gallelli di Guardavalle, e Anello di Filadelfia. Fra loro spicca il nome dell’ex consigliere regionale Franco La Rupa, di Amantea, condannato per scambio elettorale politico-mafioso con appartenenti a un clan del Cosentino, ai quali sono stati sequestrati beni per 9 milioni di euro. Per tutti – è stato spiegato dagli investigatori in conferenza stampa – il sequestro è scattato sulla base della sproporzione tra i redditi dichiarati e il patrimonio realmente detenuto e della pericolosità sociale dei destinatari dei provvedimenti. Nel dettaglio, beni per un valore complessivo di un milione e mezzo sono stati sequestrati a Luigi Trovato, ritenuto dagli inquirenti contiguo alla cosca Giampà di Lamezia Terme: nei suoi confronti la Guardia di Finanza ha messo i sigilli a 17 fabbricati a Lamezia Terme, 3 fabbricati a Pianopoli, quattro terreni a Lamezia Terme e uno a Pianopoli, un bar nel centro di Lamezia Terme e tre società operanti nel settore automobilistico. Beni per un valore complessivo di oltre un milione di euro sono stati poi sequestrati a Domenico Origlia, coinvolto nel luglio 2013 dell’operazione “Itaca-Freeboat” culminata nell’arresto di 25 persone ritenute appartenenti alla cosca Gallace-Gallelli, dominante nel basso Jonio catanzarese, in particolare a Guardavalle e Badolato, e a Francesco Mallamace, arrestato nel giugno 2008 nell’ambito delle operazioni “Domino” ed “Effetto Domino” contro la cosca Anello di Filadelfia: i provvedimenti, in questo caso, hanno riguardato un fabbricato a Guardavalle, una ditta nel settore dei legnami a Sant’Onofrio con unità anche in Val di Chiana (Arezzo), e cinque automezzi. Infine, i militari del gruppo di Lamezia Terme hanno eseguito due provvedimenti di prevenzione nei confronti di 13 tra gli esponenti di vertice di spicco della cosca lametina Cerra-Torcasio-Gualtieri, tra cui i “capi carismatici” Nino e Teresina Cerra, condannati in via definitiva nel processo seguito all’operazione “Chimera” o coinvolti nella successiva operazione “Crisalide”. Il valore dei beni sequestrati a quest’ultimo sodalizio ammonta a oltre due milioni e mezzo di euro: tra i beni sequestrati alla cosca Cerra-Torcasio-Gualtieri 15 appartamenti e una lussuosa villa a Lamezia Terme, un appartamento in provincia di Firenze, tre terreni agricoli, esercizi commerciali a Lamezia e in provincia di Firenze, un’impresa di movimento terra, quote di una società di call center, 14 autoveicoli e anche un acquascooter.
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