E’ stato eseguito anche un sequestro di beni per dieci milioni di euro nell’operazione “Quinta bolgia” della Guardia di finanza contro la ‘ndrangheta che ha portato lunedì mattina all’arresto di 24 persone, tra cui l’ex parlamentare Giuseppe (detto “Pino”) Galati, eletto prima con l’Udc e poi passato con Forza Italia e, successivamente, con Ala. Alle ultime elezioni politiche del marzo scorso Galati si era candidato al Senato con la lista “Noi con l’Italia”, ma non era stato eletto. Nei confronti delle 24 persone coinvolte nell’operazione la Guardia di finanza ha eseguito ordinanze di custodia cautelare emesse da Gip distrettuale di Catanzaro su richiesta della Dda del capoluogo calabrese, diretta da Nicola Gratteri. Dodici delle 24 persone coinvolte nell’operazione sono state condotte in carcere, mentre per le altre 12, tra cui Galati, sono stati disposti gli arresti domiciliari.
L’operazione che ha portato ai 24 arresti é stata condotta dai finanzieri del Nucleo di polizia economico-finanziaria di Catanzaro, con il supporto dello Scico di Roma. I particolari dell’operazione sono stati illustrati nel corso di una conferenza stampa tenutasi a Catanzaro nella sede del Comando provinciale della Guardia di finanza. Vi hanno partecipato il procuratore Gratteri, il procuratore aggiunto Vincenzo Capomolla, il comandante provinciale delle fiamme gialle, generale Davide Rametta, ed il comandante dello Scico, generale Alessandro Barbera.