Protesta del leader del movimento “Diritti civili”, Franco Corbelli, a Tarsia. davanti al municipio, per il mancato inizio dei lavori del cimitero internazionale dei migranti. Corbelli denuncia e rende noto che “per una semplice firma del proprietario di uno dei tre lotti di terreno il Comune non può iniziare i lavori della grande opera umanitaria per dare dignità alle vittime dei tragici naufragi. Adesso basta – sottolinea – è grave e scandaloso che dopo una lunga, ininterrotta battaglia, che porto avanti da oltre 5 anni, da 1886 giorni, dalla tragedia di Lampedusa del 3 ottobre 2013, con il sostegno del presidente della Regione Calabria, Mario Oliverio, e del sindaco di Tarsia, Roberto Ameruso, non possono ancora partire i lavori nonostante i finanziamenti ottenuti, con i relativi decreti emessi e un centinaio di autorizzazioni e pareri rilasciati, negli ultimi tre anni, da tutti i vari enti preposti” “Il cimitero dei migranti – ricorda Corbelli – sarà intitolato al bambino siriano Aylan Kurdi e sorgerà su un’area di oltre 28 mila mq, in un posto molto bello e fortemente simbolico, su una collinetta, immersa tra gli ulivi secolari, di fronte al Lago e al vecchio cimitero comunale, in parte ebraico, vicino l’ex Campo di concentramento fascista più grande d’Italia, quello di Ferramonti di Tarsia, luogo, durante la guerra, di prigionia ma anche di grande umanità dove nessuno degli oltre tremila internati subì mai alcuna violenza”.