Una manovra da circa 6,2 miliardi, con soli 782 milioni di risorse autonome. Sono questi i numeri più significativi del Bilancio di previsione della Regione Calabria per il 2019, approvato dalla Giunta lo scorso 3 dicembre e depositato ieri in Consiglio regionale per la discussione e l’approvazione finale. Nella relazione tecnica al documento contabile, che riguarda l’esercizio finanziario 2019 e il triennio 2019-2021, si osserva, in premessa, che “il Bilancio di previsione per l’anno 2019, al netto delle partite di giro (1,85 miliardi di euro circa), dell’avanzo di amministrazione applicato (204 milioni di euro), della eventuale anticipazione di cassa (nel limite massimo di 200 milioni), e del fondo pluriennale vincolato (88 milioni di euro) ammonta complessivamente a circa 6,2 miliardi di euro circa. Si tratta, pero, in gran parte di risorse a destinazione vincolata, vale a dire di somme il cui utilizzo può aver luogo solo per finalità stabilite da altri decisori istituzionali o con questi concordate. Rientrano in tale area – scrive la Giunta – le risorse destinate al finanziamento del servizio sanitario regionale (3,7 miliardi di euro circa; 60%), l’annualità 2019 del Por Calabria e del Pac 2014-2020, (913 milioni di euro;14,7%), le risorse del Programma di Azione e Coesione 2014-2020 (305 milioni di euro; 4,9%), nonché ulteriori fondi di natura vincolata assegnati a vario titolo dallo Stato o da altri soggetti (433 milioni di euro circa, pari al 7%)”. Per quanto riguarda la voce delle entrate, nel Bilancio di previsione della Regione si specifica che “i tributi propri, comprese l’imposta regionale sulle attività produttive (Irap) e l’addizionale regionale Irpef, ammontano complessivamente a 1.191 milioni circa. Tuttavia le entrate tributarie, al netto della sanita scendono a 770,1 milioni di euro”.