“Nessuna risposta da parte del Governo sui 4.500 lavoratori Lsu-Lpu della Calabria nonostante la Calabria sia paralizzata: la mobilitazione si sposta a Roma”. Lo scrivono, in una nota congiunta, i segretari generali della Cgil, Angelo Sposato, della Cisl, Tonino Russo, e della Uil, Santo Biondo. “Da questa mattina – ricordano Sposato, Russo e Biondo – i lavoratori Lsu-Lpu della Calabria sono in mobilitazione in tutta la regione in attesa di risposte da parte del Governo nazionale circa la copertura economica dell’emendamento presentato in Commissione di Bilancio al Senato per avere certezza di continuità nel prosieguo delle attività e nel percorso di stabilizzazione. Gli incontri tenutisi nelle Prefetture di Reggio Calabria e di Cosenza non hanno dato risposte significative per la soluzione della problematica, né i parlamentari calabresi di maggioranza hanno dato prova di responsabilità per una soluzione della vertenza. Cgil, Cisl e Uil della Calabria – spiegano poi i segretari generali dei tre sindacati – sono indignate per questo atteggiamento dei 18 parlamentari calabresi e del ‘Governo del Popolò che alla prima difficoltà ha abbandonato il popolo”. Sposato, Russo e Biondo concludono: “Stante il perdurare di una situazione gravissima, che mette a repentaglio le attività e il reddito di 4.500 famiglie calabresi Cgil, Cisl e Uil Calabria decidono unitariamente di spostare la mobilitazione a Roma presso il Senato della Repubblica per giovedì 20 dicembre e comunque in concomitanza ai lavori parlamentari, mantenendo anche la mobilitazione nei comuni calabresi”.