Un risultato fortemente simbolico per una comunità assediata dalla ‘ndrangheta: a San Luca, il piccolo paese del reggino in cui nacque Corrado Alvaro, assurto a simbolo del Sud più arretrato, sono stati completati i due campi di calcetto in erba sintetica annessi al campo di calcio e agli spogliatoi, già riqualificati con un precedente intervento. Nel centro aspromontano non si vota dal 2010, dopo il commissariamento del Comune per infiltrazioni mafiose deciso dal Consiglio dei ministri il 17 maggio 2013. Da allora i sanluchesi hanno disertato le urne, tranne che in una occasione, quando, però, non si raggiunse il quorum. “Quando avevamo chiesto che finanziamento servisse, imprenditori del luogo ci avevano indicato la cifra di 6 milioni di euro, invece ci siamo riusciti con 500 mila euro” dice il commissario straordinario Salvatore Gullì, che da tre anni guida l’amministrazione comunale. “È una promessa mantenuta, un risultato – aggiunge Gullì – che dimostra che in Calabria, quando si vuole si può”. La promessa risale alla visita, avvenuta il 21 aprile 2017, di Maria Elena Boschi, all’epoca sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei Ministri con delega alle Pari Opportunità, con l’inaugurazione del campo sportivo intitolato a Corrado Alvaro, e la partita tra nazionale magistrati e nazionale cantanti. “Adesso – aggiunge Gullì – vogliamo che mantengano l’altra promessa, rifare qui l’incontro tra nazionale magistrati e nazionale cantanti, che dovrà diventare un evento nazionale annuale”. Nel frattempo arrivano gli ottimi risultati agonistici della locale squadra di calcio, che ha vinto la coppa disciplina e si gode il primo posto in classifica, con la seconda distaccata di otto punti, nel campionato promozione girone B. Sabato prossimo la squadra di San Luca sul campo neutro di Palmi giocherà la finale di Coppa Italia dilettanti Calabria contro il Corigliano. I successi sportivi, però, non bastano. Gullì spera in buone notizie anche dalle urne in occasione delle prossime elezioni comunali: “Adesso i sanluchesi devono mettersi in lista per cercare di riscattare il loro paese. Devono mettersi in prima persona, senza delegare a nessuno il loro futuro”.