Inaugurazione riservata a stampa e autorità domenica 27 gennaio, alle ore 11, in occasione della Giornata della memoria. Una mostra inedita e originale che abbraccia storia, divulgazione, tecnologia e innovazione. Un percorso altamente evocativo in cui molteplici linguaggi comunicativi si intersecano per raccontare la Shoah, una della pagine più complesse del Novecento. E’ questa la sfida proposta dalla mostra “Solo per colpa di essere nati” che aprirà al pubblico, nelle sale del complesso monumentale del San Giovanni di Catanzaro, domenica 27 gennaio, in occasione del Giorno della Memoria. Il progetto è promosso dalla 4culture Srls e ideato da E-bag Srl, con il sostegno della Regione Calabria, il patrocinio di Ucei (Unione delle comunità ebraiche italiane), della Fondazione Museo della Shoah di Roma, dell’Assessorato alla Cultura del Comune di Catanzaro e dell’Ufficio scolastico regionale per la Calabria e la partnership con Soprintendenza speciale archeologia Belle Arti e Paesaggio di Roma. L’inaugurazione, riservata a stampa e autorità, si terrà domenica 27 gennaio, alle ore 11, alla presenza di Francesca Barbi Marinetti, curatrice; Salvatore Bullotta, in rappresentanza dell’assessorato alla cultura della Regione Calabria; Sergio Abramo, sindaco e presidente della Provincia di Catanzaro; Ivan Cardamone, assessore alla cultura del Comune di Catanzaro; Andrea Perrotta di E-bag; Simona Cristofaro di 4culture. L’apertura al pubblico della mostra sarà dalle ore 16 della stessa giornata.
Testimonial d’eccezione dell’evento è la senatrice a vita Liliana Segre, sopravvissuta ad Auschwitz, alle cui parole si richiama il titolo della mostra. Protagonista dell’evento espositivo – in programma fino al 25 aprile – sarà il ciclo di trenta opere realizzato dallo street artist newyorkese Frank Denota e dedicato alla Shoah, ai valori della memoria e della resistenza. Dipinti che arriveranno a Catanzaro dopo essere state esposte al Vilna Shul, al Centro per la cultura ebraica di Boston e alla Camera dei Deputati del Parlamento Italiano. La curatela è stata affidata a Francesca Barbi Marinetti – in collaborazione con Caruso Gallery – ideatrice e promotrice di rassegne artistiche e culturali e responsabile dell’Archivio dei nonni paterni Filippo Tommaso Marinetti e Benedetta Cappa. La direzione scientifica dei contenuti storici che corredano l’intera esposizione porta la firma di Daniel Fishman, già direttore del Bollettino Comunità Ebraica di Milano.