E’ stato presentato nei giorni scorsi a Catanzaro il volume curato dal giornalista Antonio Iannicelli dal titolo “Curiosità erotiche e salute pubblica in Calabria. A zzà Filippa e le case di tolleranza a Catanzaro”, edito da Il Coscile, un originale saggio sull’Eros nella cultura popolare e nella società catanzarese del secolo scorso. Oltre all’autore, presente l’editore Mimmo Sancineto. Un libro che scava, con simpatia nei lati oscuri di una città meridionale di provincia. Iannicelli fornisce al lettore un’accattivante visione della Catanzaro del novecento, quando la città, zeppa di caserme, era popolatissima di militari, principali frequentatori delle “case”, tutte collocate nel centro storico.
L’autore, Antonio Iannicelli, castrovillarese ma residente da tempo nel capoluogo di regione, ha ricostruito un pezzo di storia sociale della città, tramite le numerose ricerche, testimonianze raccolte, memorie, trasmesse prive ormai di quel falso pudore imposto dalla morale comune. Viene così documentato il ricordo dei frequentatori dell’epoca delle acse di tolleranza presenti sul territorio catanzarese, sia nell’area storica del Pianicello che in quella della Villa Trieste. La gente comune parla e descrive la Catanzaro dell’epoca, in cui i molti militari in servizio nel capoluogo ma anche gli abitanti stessi della città e della provincia erano soliti recarsi in bordelli e case di incontro. Vengono ricordate le tenutarie: Annarella, donna Peppina, Renata, Gina, solo per citarne alcune.
“Un libro senza dubbio curioso, interessante ed originale, ricco di elementi utili per la costruzione di una etnografia della sessualità popolare, ormai soggetta a trasformazioni a volte radicali” ha sostenuto l’antropologo Domenico Scafoglio.