“La corruzione incide sul sistema democratico e inquina la nostra economia, ed è il sistema attraverso cui le mafie oggi si infiltrano negli appalti”. Così il procuratore nazionale antimafia, Federico Cafiero de Raho, parlando con i giornalisti a margine di un dibattito sui temi della lotta alla criminalità organizzata e alla corruzione all’Università di Catanzaro. “Oggi la corruzione – ha sostenuto de Raho – è un vero e proprio sistema criminale, in cui naturalmente le mafie si muovono con grandi ricchezze e grande capacità di infiltrazione. Il recente provvedimento ha migliorato la normativa: più che leggi, probabilmente occorrerebbe bonificare i sistemi di controllo, occorre entrare nei meccanismi di selezione, verificare – ha rilevato il procuratore nazionale antimafia – se i soggetti che partecipano agli appalti fanno parte nel sistema criminale o ne sono espressione”.
“La corruzione è in crescita, perché le mafie preferiscono pagare invece di uccidere e danneggiare, che sono atti che fanno più rumore” ha detto nell’ambito della stessa manifestazione il procuratore della Repubblica di Catanzaro, Nicola Gratteri. “Questi convegni – ha proseguito Gratteri – sono importanti se chi ascolta, se poi chi viene da Roma prende appunti ed è consequenziale, altrimenti è una passerella per tutti”. Secondo il procuratore di Catanzaro “gli interventi da fare sono tremila contemporaneamente: piccoli, medi e grandi, bisogna solo incominciare a fare. Li conoscono tutti, i cassetti sono pieni di articolati di legge, bisogna solo – ha rilevato Gratteri – avere la volontà, la libertà e il coraggio di fare”.
“In Calabria in sono forze sane, ma anche forze terribilmente corrotte e inquinate, ed è notizia che la Procura di Salerno sta lavorando” ha invece detto il presidente della Commissione parlamentare antimafia, Nicola Morra. “Se la giustizia non funziona – ha aggiunto Morra – il problema si riverbera su tutte le dimensioni della società calabrese e pertanto spero che si chiarisca chi è con lo Stato e chi lavora contro lo Stato. Ad esempio, la vicenda dei mille intercettati senza alcuna autorizzazione – ha concluso il presidente della Commissione antimafia – è assai problematica e inquietante”.
“In questo momento il tema della lotta alla corruzione è una priorità nell’agenda politica . Lo ha detto il ministro della Giustizia, Alfonso Bonafede, intervenendo allo stesso dibattito all’università di Catanzaro. “Va considerato – ha aggiunto Bonafede – il nuovo approccio nell’affrontare il tema della lotta alla corruzione. Prima si è sempre detto che il tema riguardava solo la giustizia, invece riguarda tutti i settori sociali, penso alla sanità come qui in Calabria, alle infrastrutture. Tutto questo non era scontato: quando ho detto queste cose in Parlamento – ha ricordato il ministro – sono stato bloccato e impossibilitato a parlare, mi dicevano ‘fai i nomi’ ma non si tratta di nomi, ma del fatto che si parla di costruire un Paese migliore. E non possiamo parlare di prospettive per i giovani se non si affronta in modo radicale e una volta per tutte il tema della corruzione e parlare di corruzione – ha concluso Bonafede – significa farlo a 360 gradi di tutti i settori sociali”.