“Ancora una volta si è scritta una pagina negativa per chi crede fortemente nell’idea del senso etico dello Stato, per chi crede in una giustizia giusta e non in una giustizia frettolosa e sommaria”. Lo scrive, in un post su Facebook, l’ex sindaco di Lamezia Terme (Catanzaro) Paolo Mascaro, commentando la decisione del Consiglio di Stato di confermare la gestione commissariale del suo Comune, sciolto nel novembre 2017 per infiltrazioni mafiose. “Le motivazioni, rese pubbliche, del provvedimento con il quale – dice Mascaro – il Consiglio di Stato ha accolto la sospensiva richiesta dal ministero dell’Interno avverso la sentenza del Tar Lazio, che aveva giustamente annullato lo scioglimento del Consiglio comunale di Lamezia Terme, lasciano oggettivamente senza parole. È incredibile che la democrazia rappresentativa di una importante città della Calabria sia oggi ancora massacrata e violentata sulla base di asserzioni oggettivamente inveritiere e facilmente riscontrabili”. Secondo Mascaro, “si scrive nel provvedimento di concessione della sospensiva che in una indagine della magistratura del maggio 2017 siano emersi “frequente affidamento delle gare alle stesse società” e “assegnazione di concessioni a soggetti privi di requisiti”: ciò è oggettivamente falso non essendovi mai stata alcuna indagine penale che ha contestato ciò. Si scrive che vi sia stato “frequente affidamento delle gare alle stesse società ma in realtà – sostiene l’ex sindaco di Lamezia Terme – mai in 29 mesi di amministrazione Mascaro una stessa società è stata affidataria di più gare. Si scrive, ancora, che vi sia stata ‘assegnazione di concessioni a soggetti privi di requisiti’ ma in realtà ciò non è mai accaduto e mai è stato in precedenza in alcun atto contestato”.