Il primo maggio “è una giornata di festa, ma quanto è difficile dirlo in una terra in cui la prima emergenza è proprio la mancanza di lavoro? E’ difficile, molto difficile, ma non vogliamo cedere alla negatività e cercheremo di offrire ai calabresi, ai lavoratori, ai disoccupati, ai precari, alle donne e alla politica la nostra visione del presente e del futuro di questa terra”. A dirlo è Santo Biondo, segretario generale della Uil Calabria. “Proveremo a mettere nero su bianco – dice – quali sono le nostre idee per il rilancio strutturale dell’economia calabrese. Primariamente ci rivolgiamo al Governo Conte che, solo poche settimane addietro, è stato in Calabria per dare corso ad una riunione del Consiglio dei ministri che ha dato vita ad un decreto straordinario per mettere ordine nella sanità calabrese. Un atto importante che, però, deve essere seguito da azioni strategiche e finalizzate per far ripartire la macchina calabrese. Il provvedimento del governo nazionale – prosegue Biondo – va verificato e valutato, poi, non nell’immediato, ma nel medio e lungo periodo, fermo restando che il commissariamento, per com’è articolata la legge, ha bisogno di alcune modifiche, perché il governo fa bene ad avocare a sé il potere di nomina dei direttori generali delle aziende e a centralizzare gli acquisti, ma deve assolutamente derogare al blocco del turn over, perché c’è un enorme problema di carenza di personale, e deve favorire investimenti nella sanità, dando risposte sulle liste d’attesa e sulla mobilità passiva Dobbiamo ricordare – continua – che questo governo si richiama a un contratto tra Lega e Movimento 5 Stelle: e a nostro avviso adesso questo contratto di governo dev’essere rivisto e ripensato nel modo di affrontare i problemi del Mezzogiorno, nel senso che è necessario che il governo metta in campo un intervento straordinario per il Mezzogiorno e la Calabria, favorendo investimenti pubblici e privati e valorizzando la proiezione naturale del Mezzogiorno nel Mediterraneo. In quest’ultimo senso va inserito il tema del porto di Gioia Tauro, che ha bisogno di investimenti, a partire dalla Zes”. Biondo chiede “che il governo dia attuazione alla clausola del 34% di spesa pubblica nei confronti del Mezzogiorno, dicendo quante risorse spettano poi alla Calabria, perché bisogna affermare il principio per cui le risorse comunitarie devono essere complementari e non sostitutive di quelle nazionali”.