LAMEZIA TERME. Ci sono anche gli ospedali di “Giovanni Paolo II” di Lamezia Terme e “Bianchi Melacrino Morelli” di Reggio Calabria nel progetto “In-dolore 2014” avviato da Cittadinanzattiva-Tdm “con l’obiettivo di individuare, collegare e valorizzare le strutture sanitarie che offrano servizi di eccellenza nel trattamento e attenzione al dolore”. Il progetto ha come prima finalità quella di “creare una rete di cambiamento nelle realtà territoriali, che parta dai bisogni dei cittadini e che stimoli una competizione ‘al rialzo’ tra le strutture e monitorare la presenza/assenza di alcuni servizi/caratteristiche fondamentali (e buone pratiche presenti), per mantenere alta l’attenzione sul tema del dolore e valorizzare chi si sta impegnando a proposito”. Da quanto è emerso dall’indagine al “Bianchi Melacrino Morelli”, l’ospedale reggino soddisfa nove elementi sui 46 richiesti, mentre nel “Giovanni Paolo II” sono 27 su 47. Entrando nello specifico dell’indagine, emerge che a Lamezia Terme 4 elementi su 5 sono soddisfatti per quanto concerne la rilevazione e il trattamento del dolore; 2 su 7 sono quelli relativi alla organizzazione aziendale ospedale-territorio; 2 su 3 per l’informazione al cittadino; 3 su 3 relativamente alla formazione/aggiornamento del personale; 4 su 4 per l’accesso ai farmaci; 1 su 3 per il sostegno alla persona; 2 su 3 per quanto riguarda l’ascolto dei cittadini e l’impegno per il miglioramento. Dall’indagine emerge che in pediatria sono 4 su 5; 1 su 3 in ostetricia e ginecologia; 2 su 4 in chirurgia ortopedica; 0 su 3 in medicina generale o medicina interna; 2 su 4 al pronto soccorso. A Reggio Calabria, invece, un elemento su cinque viene soddisfatto nel reparto di pediatria ed uno su tre in quello di ginecologia. Nessuna soddisfazione, nei reparti di chirurgia ortopedica (0 su 4); medicina generale o medicina interna (0 su 3); pronto soccorso (0 su 4). Inoltre, nella rilevazione e trattamento del dolore si registra 0 su 6 come 0 su 3 è quello relativo alla formazione/aggiornamento del personale. Per quanto concerne l’organizzazione aziendale ospedale-territorio sono 2 su 5; 1 su 4, invece, è quello relativo all’accesso ai farmaci; 1 su 3 sostegno e attenzione alla persona; 1 su 3 ascolto dei cittadini e impegno per il miglioramento.