Coldiretti annuncia una mobilitazione contro l’apertura della discarica “la zingara” del comune di Melicuccà. Nei prossimi giorni ci sarà un incontro con gli amministratori del territorio interessato “E’ una discarica di rifiuti anche se definiti non pericolosi che vanta un’ ampia carriera di contraddizioni e dubbi – afferma Stefano Bivone presidente della Coldiretti reggina; un sito che è a pochi chilometri del Parco dell’Aspromonte, in un’area paesaggistica collegata con percorsi naturalistici della Costa Viola con il Parco. E già questo la dice tutta! Non riusciamo a spiegarci – prosegue – per quale motivo sia stato deciso di riaprire la discarica, dopo il sequestro durato alcuni anni; considerata la stretta connessione dei luoghi con l’agroalimentare, le attività silvo-pastorali e il pregio naturalistico l’ effetto non può che essere dirompente: compromettere lo sviluppo e le attività economiche. “Non ci arrenderemo – continua Bivon – , sosteniamo, non a parole ma con il lavoro quotidiano, i punti di forza di questa Regione, che sono l’agricoltura e l’agroalimentare di qualità, il turismo, le bellezze naturalistiche e ambientali. I rappresentanti politici – dice il presidente – ne parlano in ogni occasione, però nel momento delle scelte svendono il territorio autorizzando parchi eolici, impianti fotovoltaici, discariche, consumo di suolo agricolo e tutto ciò che deturpa irrimediabilmente quelli che sono i nostri assets naturali e congeniali allo sviluppo e ad evitare lo spopolamento”. Per Coldiretti, “le schermaglie procedurali, i pareri tecnici, paroloni come “messa in sicurezza” dimostrano, come quando si tratta di rifiuti nulla è sicuro, se non favorire spesso e volentieri l’interesse delle ecomafie e mettere a repentaglio la salute dei cittadini di un comprensorio oltre a deturparne il valore ambientale. Altro aspetto che genera notevole preoccupazione è la sicurezza delle falde acquifere che sono a rischio inquinamento. Una risorsa – continua Coldiretti – che in Calabria sembra che abbiamo deciso di fare di tutto per renderla inutilizzabile eppure l’agricoltura e il cibo di qualità ne hanno tanto bisogno”.
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