E’ terminato ed ha avuto breve durata, da quanto si è saputo, l’interrogatorio di Gianluca Savoini, il leghista presidente dell’associazione Lombardia-Russia indagato per corruzione internazionale nell’inchiesta su presunti fondi russi alla Lega attraverso una compravendita di petrolio a prezzo scontato. Il faccia a faccia tra Savoini e i pm Gaetano Ruta e Sergio Spadaro si sta tenendo in una sede esterna al Palazzo di Giustizia di Milano. Non si sa al momento se Savoini abbia risposto o meno alle domande degli inquirenti. Lunedì mattina c’è stato un lungo vertice tra pm nell’ufficio del procuratore aggiunto di Milano Fabio De Pasquale per fare il punto sull’inchiesta per corruzione internazionale sulla presunta compravendita di petrolio per far arrivare fondi russi alla Lega. L’indagine è nata dall’audio di un incontro all’hotel Metropol di Mosca. Savoini, assieme ad altri due italiani e a tre russi, era presente all’hotel di Mosca per la presunta trattativa per far arrivare 65 milioni di dollari al Carroccio. “Perchè no?”. Così il premier Giuseppe Conte, fuori da Palazzo Chigi, risponde ai cronisti se ritenga che il vicepremier Matteo Salvini debba riferire alle camere sulla vicenda dei rubli alla Lega. “Noi crediamo nella trasparenza nei confronti dei cittadini in ogni sede, in tutte le occasioni, in primis in Parlamento, le sedi giuste per onorare questa linea guida”. Nessun contatto finora tra il presidente del Consiglio e il ministro dell’Interno. A quanto spiegano diverse fonti di governo, tra il premier e il leader della Lega non ci sarebbero stati contatti diretti nel fine settimana.
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