Giardini delle Esperidi è arrivato alla fine di un lungo percorso. In cinque anni ha raccolto comunità diverse in luoghi non convenzionali attraverso le arti, lo studio, la cultura come unico strumento possibile per un nuovo risveglio e un nuovo racconto della Calabria. Non solo evento classico, non un palco, una platea e un pubblico, ma un format nuovo in grado di avvicinare le persone ai luoghi. Un laboratorio di formazione delle coscienze all’insegna del senso di comunità e della costruzione di una rete possibile nelle aree interne solo se “insieme”. “Insieme” è infatti una parola che ricorre sempre durante i giorni del festival e anche in quest’edizione ha fatto da protagonista. In linea con gli obiettivi regionali Giardini delle Esperidi ha raggruppato diverse professionalità locali, avvalendosi di uno staff che proviene quasi completamente da Zagarise, soggetto capofila di questo progetto. Un evento che dopo anni di lavoro si è confermato sempre in cammino, capace di ascoltare le esigenze di intrattenimento culturale delle varie comunità che ha incontrato.
Durante questa edizione, per volontà del direttore artistico Maria Faragò, il festival ha fatto sentire la sua voce dal mare alla montagna, da Sellia Marina a Villaggio Mancuso. Dopo aver riportato alla memoria degli abitanti diversi luoghi in questi anni (una fonte, un antico opificio, le Timpe Rosse), questo 2019 è stato dedicato a Villaggio Mancuso, sin dalla sua nascita meta del turismo d’élite proveniente da ogni parte d’Italia e in particolare all’Albergo delle Fate, ormai in disuso ma che per decenni ha rappresentato l’eccellenza della ricettività montana calabrese e che conserva ancora nella sua possente architettura nordica e nei suoi interni rimasti pressoché intatti, i tratti di un’antica gloria che gli ospiti di Giardini delle Esperidi hanno potuto riscoprire. Un videomapping di qualche minuto, realizzato dal regista e videomaker Enrico Pulice, ne ha proiettato la storia direttamente sulla sua facciata, in una serata di rievocazione che ha emozionato quanti sentono il grande Albergo Parco delle Fate come luogo identitario. Proprio qui gli ospiti del Festival Andrea Di Consoli, Mauro Francesco Minervino, Francesco Bevilacqua, Eliana Iorfida hanno discusso di narrazione calabrese in Calabria e fuori, di Grand Tour, di George Gissing e Norman Douglas, i numi protettori di Giardini delle Esperidi Festival, da cui nasce l’ispirazione per un nuovo modo di guardare alla nostra Terra, con occhio esterno e vergine, “uscendo fuori di noi per migliorare noi stessi” come il direttore artistico ha più volte affermato.
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