“Licenziare dei precari è ben altra cosa che garantire legalità. Si toglie il pane a centinaia di famiglie, per manifesta incapacità di programmazione, generando impunemente un disastro sociale. Sotto sotto si tenta di sanare il bilancio della sanità calabrese, che si porta una zavorra di decenni di fatture non pagate che hanno provocato milioni e milioni di interessi legali e di mora e spese per decreti ingiuntivi e assegnazioni di tribunali, con un risparmio sulla spesa di personale, costante, se non in leggero calo dal 2014 al 2018, perché sotto controllo”. Ad affermarlo è l’ex commissario della Sanità calabrese, Massimo Scura. “Andare ai convegni del movimento che ti ha nominato, proporre il consulente dell’onorevole amica come direttore generale a Vibo Valentia e adottare il decreto 95/19 sull’OTA, Organismo Tecnicamente Accreditante, favorendo di fatto un impiegato non dirigente nelle determinazioni relative ad autorizzazioni ed accreditamento – scrive Scura – non è precisamente comportarsi in modo trasparente. Eppure “Legalità e trasparenza” era il motto del Commissario Cotticelli che ha impiegato poche settimane per smentirsi alla grande. Ma concentriamoci – prosegue Scura – sul personale, necessario per garantire i servizi e, in ultima analisi i Lea. L’Ultimo decreto organico sull’argomento è stato il mio DCA 154 del luglio 2018, frutto, come i precedenti, di serrato confronto con tutte le aziende, che prevedeva l’assunzione di 1366 operatori di tutte le specialità per garantire non solo le uscite a tutto il 2018, ma, proseguendo nella strategia avviata già nel 2015, per sostituire figure non più necessarie, quali ausiliari e amministrativi di basso livello, entrati a frotte negli anni dell’assalto alla diligenza sanitaria, con professionisti necessari al “core business” di ogni sistema sanitario: medici, infermieri oss e altre figure sanitarie e qualche dirigente amministrativo per rendere più efficiente la gestione delle aziende. Contemporaneamente – prosegue Scura- prevedendo il disastro che oggi sta distruggendo la vita di intere famiglie e lascia ospedali e distretti senza personale idoneo, avevo scritto alla neo nominata ministra Giulia Grillo, invitandola ad adottare un decreto “Madia bis” per stabilizzare i precari che avessero maturato i 36 mesi di anzianità al 31/12/2018”.
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