Si è conclusa domenica 29 settembre la seconda edizione del Fiumicino Film Festival, la kermesse cinematografica che ha scelto il viaggio come filo conduttore di tutte le opere presentate. Per l’edizione 2019, gli organizzatori hanno chiamato a realizzare i premi, assegnati per il miglior film, la miglior regia, la miglior interpretazione, il miglior documentario, il miglior cortometraggio e il miglior lungometraggio, Massimo Sirelli, artista calabrese il cui nome è ormai noto non solo tra gli addetti ai lavori.
E in pieno stile “sirelliano”, i premi realizzati dall’artista non potevano che nascere da oggetti indissolubilmente legati al cinema e alla sua storia come i contenitori per le pellicole cinematografiche. Sempre meno utilizzati oggi che il digitale ha preso il sopravvento, le “pizze” hanno trovato nuova vita nei premi disegnati e costruiti da Sirelli, diventando dei robot antropomorfi: «Il recupero dei vecchi oggetti ormai non più utilizzati – ha spiegato l’artista – è esercizio indispensabile per mantenere la memoria di ciò che è stato. E la memoria di ciò che è stato è continua fonte di ispirazione per ciò che sarà, ecco perché amo ridare vita agli oggetti ormai superati”.
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