REGGIO CALABRIA. “‘Si è compiuto un altro passo importante per garantire il sacrosanto diritto alla mobilità a circa 300 mila calabresi residenti nel territorio crotonese, catanzarese e cosentino’. Recepiamo positivamente le parole del presidente Oliverio, poiché per troppo tempo è stato leso il diritto alla mobilità ai residenti del territorio crotonese e di tutta la fascia ionica, finalmente qualcosa si muove. Non possiamo dire la stessa cosa sull’aeroporto di Reggio Calabria. Al Presidente della Giunta regionale sfugge che lo stesso ‘sacrosanto’ diritto spetta anche ai residenti di Reggio Calabria e della sua provincia”. Lo scrivono i segretari generale e regionale della Filt Cgil Nino Costantino e Sonia Falzia, in una lettera aperta a Oliverio, al sindaco di Reggio Giuseppe Falcomatà, all’Enac e al presidente della Sacal Arturo De Felice. “L’Aeroporto dello Stretto – proseguono – rappresenta uno dei tanti disastri infrastrutturali calabresi e rischia di diventare il luogo simbolo di un fallimento gestionale e politico. La situazione in cui versa lo scalo raffigura la mancanza di strategia gestionale, l’indifferenza di gran parte delle forze politiche e forse anche la volontà di far si che l’aeroporto atterri definitivamente senza possibilità di decollo. Per evitare che ciò accada necessita mettere in campo ogni azione utile che consenta il rilancio dell’Aeroporto di Reggio partendo proprio dal lavoro già svolto per l’Aeroporto di Crotone. Riteniamo inutile e dannoso il solito blablabla continuo sullo scalo, le considerazioni generiche, l’assenza di idee concrete che aiutano solo i comizianti e i qualunquisti. Si agisca concretamente. E, in questo senso, ricordiamo al presidente Oliverio e rappresentiamo alla Città Metropolitana e Comune di Reggio Calabria, qualora non ne fossero a conoscenza, che nel 2005 l’Aeroporto dello Stretto fu inserito tra gli scali aeroportuali destinatari degli oneri di servizio pubblico riservando proprio all’aeroporto di Reggio un finanziamento pari a 4 milioni di euro utili alla continuità territoriale. Di tale importo solo 1 mln e 200 mila euro furono utilizzati dalla compagnia aerea Alitalia per garantire la tratta Reggio/Torino e viceversa, restano quindi ancora disponibili quasi 3 milioni di euro da utilizzare attraverso l’imposizione degli oneri di servizio pubblico che garantirebbero il raggiungimento di nuove destinazioni e/o la riproposizione di rotte non più disponibili sul nostro scalo come ad esempio Torino e Bologna.
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