“La campagna delle clementine è ai nastri di partenza e già ci sono tentativi di deprimere il mercato. Insomma un outlook negativo per le clementine Igp Calabria che non lascia intravedere nulla di buono”. E’ quanto afferma, in una nota, Coldiretti Calabria. “Eppure, quest’anno – aggiunge l’associazione – a causa delle condizioni climatiche, c’è un’evidente diminuzione della produzione, con una media dalle prime stime che si aggira intorno al 30%”. “Da un primo monitoraggio che abbiamo svolto – afferma Francesco Cosentini, direttore di Coldiretti Calabria – i prezzi alla vendita sono bassi e arrivano anche a 0,79 centesimi al chilo sui banchi della Grande distribuzione organizzata e questo accade in tutta Italia con campagne sottocosto e altisonanti: una vera e propria speculazione sul cibo. A determinare ciò c’è anche l’assurdo fenomeno di quella che viene chiamata asta e che in realtà è l’esatto opposto. Si realizza, in sostanza, una vendita sottocosto attraverso le offerte a prezzi stracciati anche di primizie o con una procedura condotta online, nel corso della quale i fornitori sono chiamati a presentare la loro offerta al prezzo più basso e, nel corso di una seconda asta online, a presentare un ulteriore ribasso sulla base del prezzo risultato inferiore nella fase precedente”. “Quando la trattativa – prosegue Cosentini – riguarda il cibo, il prezzo non sale mai, invece come sta accadendo si abbassa vertiginosamente e più va giù più guadagnano quelli che battono l’asta e non il produttore. Ad avere il margine di guadagno – spiega – è sempre la grande rete di supermercati e discount che mette negli scaffali prodotti alimentari a prezzi super scontati. A rimetterci sono sempre i produttori, costretti a subire contratti a cifre ridottissime che non coprono nemmeno i costi di produzione. Un sistema quello degli abbassamenti esagerati dei prezzi che strozza i più deboli e alimenta la catena dello sfruttamento e in sostanza distrugge la filiera. Questo vale in particolare per il cibo ed eticamente, ma non solo, è sleale e scorretto! Le vendite sottocosto, che non consentono all’agricoltore di coprire neanche i costi di produzione provocano pesanti distorsioni e speculazioni che, senza dubbio, aggravano i pesanti squilibri lungo la filiera nella distribuzione del valore che per ogni euro di spesa in prodotti agroalimentari freschi come frutta e verdura solo 18/22 centesimi arrivano al produttore agricolo”. “Continueremo questa nostra battaglia coinvolgendo i cittadini-consumatori – conclude Cosentini – con un monitoraggio costante dell’andamento per smascherare chi irresponsabilmente prende per il collo i soli produttori agricoli: gli unici che per davvero hanno il rischio d’impresa”.
redazione@giornaledicalabria.it