Tornano ad avere un’amministrazione democraticamente eletta sei dei sette comuni chiamati al voto in Calabria dopo un periodo di scioglimento per infiltrazioni mafiose. Consultazioni che confermano il gradimento della cittadinanza per due dei sindaci che erano in carica nel momento del decreto di scioglimento. A Cassano allo Ionio, infatti, al primo turno si è imposto l’ex sindaco Gianni Papasso, a capo di liste civiche, col 56,84% dei consensi, mentre l’altro candidato, Francesco Lombardi, si è fermato al 43,16%. “É la vittoria della giustizia popolare rispetto a una gravissima ingiustizia che sia io che la città abbiamo subito”, è stato il commento di Papasso al termine dello scrutino riferendosi allo scioglimento. Il sindaco rieletto indosserà la fascia tricolore per la terza volta. Sarà necessario il ballottaggio, invece, per sapere chi sarà sindaco a Lamezia Terme e ad Isola Capo Rizzuto. A Lamezia, quinta città della Calabria per numero di abitanti, il 24 novembre prossimo si sfideranno l’ex sindaco Paolo Mascaro, a capo di due liste civiche – nel 2015 era il candidato del centrodestra – ed il promoter Ruggero Pegna, candidato del centrodestra con l’appoggio di Fi, Fdi e Udc ma non della Lega.
Mascaro che ha ottenuto oltre il 38% e Pegna il 23%, con un margine di sicurezza rispetto al candidato del Pd, sostenuto anche da una civica, Eugenio Guarascio, imprenditore del settore ambientale e proprietario del Cosenza calcio, che arriva a più del 17%. Il candidato del Movimento 5 Stelle Silvio Zizza, invece, ottiene poco meno del 5%. A Isola Capo Rizzuto, tra due settimane, se la vedranno Maria Grazia Vittimberga, che ha ottenuto il 42,81% dei consensi, e Maurizio Piscitelli, con il 35,03%, entrambi a capo di liste civiche. Nei comuni con meno di 15 mila abitanti, sono stati eletti i sindaci di Marina di Gioiosa Ionica, con Giuseppe Femia che si è imposto col 70,26% dei consensi; di Cropani, dove l’ha spuntata Raffaele Mercurio con il 50,10%, e Petronà, che ha premiato Vincenzo Bianco con il 58,98%. Restano i commissari, invece, a Brancaleone. Nel piccolo centro del reggino, essendoci un solo candidato sindaco, Silvestro Garofalo, era necessario che alle urne si recassero il 50%+1 degli aventi diritto. Obiettivo mancato di un soffio. Il quorum, infatti, non è stato raggiunto per soli 38 votanti in meno.
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