Il Tribunale della Libertà di Reggio Calabria ha sostituito gli arresti domiciliari con il divieto di dimora in Calabria per il consigliere regionale Sebi Romeo, ex capogruppo del Partito democratico in Consiglio regionale della Calabria. Il Tdl ha accolto l’appello proposto dai difensori di Romeo, gli avvocati Armando Veneto e Natale Polimeni, avverso l’ordinanza del gip che aveva rigettato la richiesta di sostituzione della misura degli arresti domiciliari con quella del divieto di dimora in Calabria. Sebi Romeo era finito ai domiciliari nell’ambito dell’operazione Libro Nero, condotta lo scorso luglio dalla Squadra Mobile di Reggio Calabria, con l’accusa di tentata corruzione per atto contrario ai doveri d’ufficio in concorso. Nei giorni scorsi la sua posizione era stata stralciata, la sua vicenda infatti è estranea al resto dell’indagine propriamente antimafia, così come per gli altri due indagati in concorso. In particolare secondo l’accusa un maresciallo della Guardia di Finanza avrebbe inteso avvicinare ed incontrare di persona il politico Sebi Romeo, tramite il segretario pd melitese, con lo scopo di rivelare al consigliere regionale notizie riservate su attività di indagine che lo riguardavano, in cambio di favori personali.
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