“Gratteri arresta metà Calabria! È Giustizia? No è solo uno show!”. E’ questo il commento di Enza Bruno Bossio, deputata del Partito Democratico, dopo l’operazione “Rinascita Scott” nella quale è coinvolto anche il marito, Nicola Adamo, ex assessore regionale, per il quale è stato disposto il divieto di dimora in Calabria. Attraverso il suo profilo Facebook, la deputata del Pd ha aggiunto: “Colpire mille per non colpire nessuno. Anzi sì. Colpire la possibilità di Oliverio di ricandidarsi. Il resto finirà in una bolla di sapone come il 90% delle sue indagini! E la ‘ndrangheta continuerà a prosperare come ha fatto in questi anni”. La parlamentare scrive che Nicola Adamo si “trova ad essere coinvolto in un contesto di indagine che niente ha a che fare con l’accusa che lo riguarda, come ribadito dagli stessi Pm in conferenza stampa. E allora – chiede – perché? La sensazione che il procuratore Gratteri abbia in mente di “smontare la Calabria come un Lego” non partendo dai reati ma dai politici. Ovviamente non tutti i politici – dice – ma solo quelli che non si assoggettano, che non si inchinano, che non si genuflettono davanti al “ più grande spettacolo dopo il big bang”. Autocelebrandosi come sempre – scrive Bruno Bossio – il procuratore di Catanzaro Nicola Gratteri ha annunciato di avere fatto la più grande retata della storia. Mi auguro che sia effettivamente così, perché la lotta alla mafia è una cosa seria non uno spettacolo da prima pagina, né un libro venduto nelle scuole, e mi auguro che davvero Gratteri riesca a smantellare la mafia più pericolosa che ci sia. Ma mi auguro anche che si arrivi a processo e non finisca, come il 90% delle indagini di Gratteri, in una bolla di sapone che non pulisce nulla ma cancella nel frattempo la dignità di chi ne viene toccato”.
Nessuno, assicura, “vuole impedire ai Pm di indagare anche per reati così inverosimili come il traffico d’influenza (altro regalo della coppia Severino-Monti). Ma la misura cautelare perché? Un divieto di dimora in Calabria per rovinare il Natale ai figli e per non partecipare alla campagna elettorale? A meno che, come dichiarato dallo stesso Gratteri nella sua conferenza stampa, non voglia usare ancora una volta il suo potere giudiziario per fare lotta politica e in particolare impedire ad ogni costo la candidatura di Mario Oliverio a presidente delle Regione Calabria. Tutto questo – a parere della parlamentare – rende ancora più grave l’atto compiuto dal Pd di Zingaretti in questi mesi e la scelta di Callipo evidentemente cara a Gratteri. Insomma siamo diventati più populisti, giustizialisti e manettari dei 5 stelle. La fine dello stato di diritto sulla pelle delle persone, come purtroppo ci ha ricordato con commozione e rimpianto la mamma di Filippo Penati”. Ai commenti di alcuni utenti del social al suo post Bruno Bossio ha poi risposto: “Viviamo in uno stato di diritto e chiunque ha il diritto dovere di commentare le indagini, non le sentenze”.
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