REGGIO CALABRIA. “Ho presentato una dettagliata interrogazione sulla questione dell’Italcementi e sulla vicenda dei lavoratori in mobilità che ancora non hanno trovato collocazione di lavoro, né percepito la cassa integrazione straordinaria in deroga”. A renderlo noto è il consigliere regionale della CdL, Giuseppe Mangialavori ricordando che “il colosso operante nel settore edile, di rilevanti dimensioni economiche ha chiuso battenti oltre ventiquattro mesi fa. Una vicenda – dice – che ha avuto importanti riflessi, specie sotto il profilo ambientalistico e lavorativo. L’obiettivo dichiarato da tutti i soggetti coinvolti nella vertenza (sia istituzionali che di associazioni varie) ha avuto, quale finalità precipua, la reindustrializzazione dell’area e la riconversione produttiva del sito. A tal fine sono stati elaborati vari progetti, mai però attuati”. Mangialavori riepiloga le cifre: “In merito alle sorti dei lavoratori occorre precisare che 60 unità sono state reimpiegate in altri stabilimenti o strutture; per altri è stato incentivato il prepensionamento; 10 dipendenti, invece, sono stati collocati in mobilità. I lavoratori dell’indotto colpiti sono stati circa 400. Nonostante le risorse umane e politiche impiegate – afferma il consigliere regionale – a tutt’oggi non è stato avviato alcun piano di rilancio industriale e/o economico dell’area. Il tavolo già attivato per la vertenza, presso il ministero dello Sviluppo economico, non è mai stato chiuso, né però risulta operativo. L’intervento politico si fonda sul presupposto per cui non è ipotizzabile una crescita dell’economia locale che prescinda da progetti di rilancio dell’attività industriale, da ancorare ad un’inderogabile e preliminare esigenza di salvaguardia ambientale. L’impoverimento costante che imperversa in ogni area della regione rappresenta, d’altronde, una priorità politica, la quale – conclude Giuseppe Mangialavori – va affrontata con determinazione, concretezza ed efficacia”.