“Siamo ancora in una prima fase di indagine e non bisogna dimettersi; anzi, bisogna avere il coraggio di rimanere al proprio posto per difendere la città, così come io la difenderò onestamente. Non ci si può fermare perché sarebbe un danno enorme”. Lo ha detto il sindaco di Catanzaro in occasione del Consiglio comunale che ha proceduto alla surroga dei cinque consiglieri che si sono dimessi dopo l’inchiesta denominata “Gettonopoli” in cui sono coinvolti 29 consiglieri comunali (su 32), indagati, a vario titolo, per truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche, falso ed uso di atto falso. “Tutte le positività della città – ha aggiunto Abramo, che ha anche presentato il nuovo esecutivo nominato la settimana scorsa – non possono essere annullate perché c’è stata un’inchiesta sulle Commissioni consiliari dove non c’è un danno economico, visto che il gettone di presenza scatta dopo un minuto e non si può parlare di danno erariale. Se per ogni avviso di garanzia che ho ricevuto, mi fossi dimesso anche negli anni passati, avrei commesso un errore. Credo che sia una speculazione politica del momento”. All’indomani del clamore suscitato dall’inchiesta “Gettonopoli” alcuni consiglieri di maggioranza e opposizione si erano dimessi. In seguito i consiglieri della maggioranza espressione di Forza Italia e dei gruppi Obiettivo Comune e Officine per il Sud, sono tornati sui loro passi, mentre cinque di loro, tra i quali anche uno non indagato, dell’opposizione, hanno formalizzato le dimissioni. Il sindaco ha poi motivato la scelta di Gabriella Celestino come suo vice. “Ho voluto un vicesindaco competente e tecnico – ha precisato – per dare supporto alla programmazione che non riusciamo a portare avanti con il personale che abbiamo perché ci sono troppi progetti.
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