CATANZARO/ Si è svolta sabato 15 febbraio a Catanzaro una manifestazione per ricordare le tantissime vittime italiane e non nelle foibe del maresciallo Tito e per non dimenticare il sacrificio di chi ha pagato con la propria vita l’essere italiano senza rinnegare la propria patria. Bandiere e fiaccole del Comitato Norma Cossetto in piazza a Catanzaro per ribadire l’importanza di tenere vivo il ricordo di quella tragedia a volte “oscurata” anche sui libri di storia. “Foibe, Catanzaro non dimentica” si leggeva nello striscione dei manifestanti per le vie della città giunti nei pressi della Prefettura del capoluogo calabrese. I massacri delle foibe sono stati degli eccidi ai danni di militari e civili, in larga prevalenza italiani autoctoni della Venezia Giulia, del Quarnaro e della Dalmazia, avvenuti durante la seconda guerra mondiale e nell’immediato secondo dopoguerra, da parte dei partigiani jugoslavi e dell’OZNA. Il nome deriva dai grandi inghiottitoi carsici, che nella Venezia Giulia sono chiamati “foibe”, dove furono gettati molti dei corpi delle vittime.
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