Un lenzuolo bianco appeso ai balconi al posto di strade piene di studenti per ricordare il 23 maggio del 1992 quando Giovanni Falcone, la moglie Francesca Morvillo e gli agenti della scorta morirono a Capaci. Anche Girifalco, oggi, ha voluto, in piena emergenza Coronavirus, celebrare con un gesto simbolico il giudice caduto brutalmente per mano della mafia, allo scopo di tenere vivo il ricordo di quei momenti terribili che mai più debbono ripetersi. E in prima linea su questo fronte si è posto l’Istituto Comprensivo “A. Scopelliti” guidato dal dirigente Raoul Elia, che ha aderito al progetto del Ministero della Pubblica Istruzione e della Fondazione “Palermo chiama Italia” sulla promozione della cultura della memoria, dell’impegno e della legalità. E così, nonostante il lockdown, gli alunni del Comprensivo di Girifalco hanno intrapreso un percorso didattico improntato sullo studio del fenomeno mafioso e sull’esigenza, sempre più pregnante, di conformità alle leggi dello Stato. Motore attivo dell’iniziativa è stata la referente alla legalità dell’Istituto, la maestra Lorenza Pavone, che da sempre è in prima linea su questi temi. “L’educazione alla legalità, ha detto l’insegnante, costituisce un principio fondamentale dell’intera struttura sociale. Con l’emergenza Coronavirus, in molte realtà del nostro territorio, il pericolo di un rafforzamento del sistema criminale diviene più reale. È perciò importante, ha concluso Lorenza Pavone, proprio in questo momento, gettare i semi della cultura del contrasto alla mafia in tutte le sue forme”. Forte di queste certezze la maestra Pavone non si è lasciata frenare dalla distanza fisica dei ragazzi, anzi sotto la sua guida questi hanno concluso il percorso di formazione realizzando cartelloni e poesie che sono confluiti in un video nel quale i ragazzi, ognuno dalla propria casa ma uniti da internet, hanno intonato la canzone “Pensa” di Fabrizio Moro, perchè come diceva proprio Giovanni Falcone: “Gli uomini passano, le idee restano. Restano le loro tensioni morali e continueranno a camminare sulle gambe di altri uomini”.
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