La legge regionale n. 5, quella già definita “famigerata” e relativa ai vitalizi, è stata abrogata ieri pomeriggio dal Consiglio regionale. L’assemblea ha approvato la proposta del Presidente del
Consiglio regionale, Tallini, che è stata poi firmata anche da tutti i capigruppo. A spiegare in aula la necessità della revoca è stato Tallini. “La revoca della legge numero 5 è un atto doveroso, e al
tempo stesso, un atto di responsabile umiltà da parte del Consiglio regionale della Calabria, capace di riconoscere errori di analisi, valutazione, opportunità politica”, ha detto il presidente del Consiglio
regionale intervenendo in apertura dei lavori dell’assemblea legislativa calabrese, convocata in via straordinaria per abrogare la legge regionale, approvata lo scorso 26 maggio, che estendeva il beneficio del vitalizio ai consiglieri regionali decaduti per motivi vari dopo il versamento
dei dovuti contributi. “Questa presidenza –ha aggiunto Tallini- ha verificato l’esistenza di incongruenze, come il disallineamento a direttive nazionali e un potenziale impatto sulle casse regionali. Ho anche verificato la volontà unanime dei gruppi consiliari, che avevano
presentato quella proposta, di procedere all’annullamento della legge numero 5. I profili di irregolarità non sono emersi con la necessaria chiarezza in quella seduta, nella quale c’è stata una relazione inadeguata e insufficiente che questa presidenza censura, sia pure a posteriori”.
La revoca della legge numero 5 è un atto doveroso, e al tempo stesso, un atto di responsabilità e umiltà da parte del Consiglio, capace di riconoscere errori di analisi, valutazione, opportunità
politica. Con questo atto non cancelliamo alcun peccato originale di cui vergognarci, ma prendiamo atto con umiltà e senso del dovere dell’enorme responsabilità che abbiamo, una responsabilità
così gravosa, che non ci consente di sbagliare nemmeno in buona fede. Questa esperienza, anche negativa, diventa –ha sostenuto il presidente del Consiglio regionale- una lezione utile e preziosa per
il futuro, invito comunque tutti i colleghi a evitare il più possibile il ricorso all’articolo 42 limitandolo solo ai casi di scadenze rigorose o di urgenza e indifferibilità, l’istruttoria in sede di commissione
consiliare dovrà essere sempre deve essere la nostra stella polare”. Tallini ha poi ricordato: “Si è passati da vitalizi di 3.745 euro al mese ad una ‘indennità differita’ di 720 euro al mese.
L’errore è stato quello di lasciare intendere, con la legge che stiamo per abrogare, che tale beneficio poteva estendersi con la contribuzione volontaria anche ai consiglieri dichiarati decaduti. E’ stato
un errore che il consiglio regionale riconosce e ripara. C’è da dire -ha poi sostenuto il presidente del Consiglio regionale- che il consigliere regionale calabrese percepisce un’indennità differita inferiore a quella dei consiglieri regionali di tutte le altre Regioni d’Italia”.
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