La Procura della Repubblica di Lamezia Terme ha chiesto il rinvio a giudizio di Carmelo Furci, coinvolto nell’operazione “Buitre Malo”, ed il gip ha fissato l’udienza al 22 settembre prossimo. Furci dovrà rispondere dinanzi al gip dei delitti di usura continuata a danno di cinque vittime, detenzione di esplosivi, detenzione illegale di armi clandestine e munizioni, ricettazione e spaccio di sostanze stupefacenti. L’uomo fu catturato la mattina del 12 novembre 2019 dai militari del nucleo mobile della Guardia di Finanza del gruppo di Lamezia Terme, su ordine del Gip. Furci fu condotto in carcere in quanto ritenuto responsabile dei reati di usura ed estorsione commessa a danno di due commercianti lametini, ai quali aveva erogato prestiti per un ammontare complessivo di 100.000 euro al tasso di interesse del 121% annuo e per ottenere la restituzione del denaro non aveva esitato a minacciarli di morte.
Nel corso delle operazioni dell’arresto i finanzieri eseguirono diverse perquisizioni in appartamenti in uso all’indagato, che consentirono il rinvenimento di un vero e proprio arsenale, costituito da sette pistole, due revolver e cinque semiautomatiche, tutte perfettamente funzionanti. inoltre, furono rinvenuti dieci caricatori delle stesse armi e complessive 645 munizioni di vario calibro, oltre sette quintali di artifizi pirotecnici di varia categoria, ed un ordigno esplosivo costruito artigianalmente del peso di circa ottocento grammi, di elevata potenzialità lesiva, materiale che avrebbe potuto arrecare notevoli danni al condominio di via Po in cui venivano illegalmente detenuti.Gli investigatori trovarono anche 167.000 euro in contanti, dei quali 165.000,00 suddivisi in 31 “mazzette” confezionate “sottovuoto”, abilmente occultate in un intercapedine di un mobile e 12 grammi di sostanza stupefacente del tipo marijuana ed indumenti in dotazione alla polizia penitenziaria.A seguito dell’arresto, la Guardia di Finanza ha effettuato accertamenti patrimoniali in esito ai quali era stato disposto il sequestro preventivo, finalizzato alla confisca di due autovetture e disponibilità finanziarie per un valore complessivo di oltre 300.000 euro. L’arresto, eseguito a poche ore dallo scrutinio delle elezioni comunali di Lamezia Terme, suscitò polemiche a livello politico, sfociate anche in querele, quando un candidato denunciò la presenza di Furci fra i rappresentanti di lista per lo scrutinio.
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