“Oggi, siamo ad un bivio con un regionalismo che è in grande trasformazione. Tornare indietro, alle origini, non è più possibile. Bisogna necessariamente andare avanti tenendo ben presente l’attuazione della nostra Costituzione. E l’autonomia differenziata non può essere la soluzione, secondo gli step che erano stati preventivati, quelli di partire basandosi sui costi standard per poi rivedere, dopo tre anni gli effetti di quella scelta. Quella impostazione è fallita di fronte ad una difficoltà oggettiva di tenere insieme il Paese”. Lo ha detto il ministro per gli Affari regionali Francesco Boccia intervenendo al convegno digitale sul tema “1970-202 Mezzo secolo tra luci ed ombre. C’è un futuro per il regionalismo?” promosso dal Gruppo del Pd alla Regione Calabria e trasmesso sulla pagina facebook dello stesso Gruppo. Al confronto a più voci hanno partecipato il capogruppo consiliare del Pd Domenico Bevacqua, il presidente della Regione Calabria Jole Santelli, Guerino D’Ignazio docente di Diritto Pubblico comparato all’Università della Calabria e Walter Nocito, docente allo stesso ateneo e il capogruppo del Pd alla Regione Sicilia Giuseppe Lupo. Boccia nel suo intervento ha definito i primi 20 anni del regionalismo italiano, quelli dal ’70 al ’90, “gli anni della suggestione, cui seguirono, tra il ’90 e il 2001, quelli della dura contrapposizione con lo Stato, da cui scaturirono – ha sottolineato il ministro – fenomeni come quelli del ‘parlamento padano’ e della secessione del Nord, come conseguenza della grande sottovalutazione delle radici profonde della Costituzione che caratterizzò quegli anni. L’esperienza della pandemia e il confronto che necessariamente si è dovuto avviare ha portato in evidenza come il regionalismo può funzionare. Lo Stato che ha fatto lo Stato, indicando delle linee guida consentendo alle Regioni di crescere in maniera armonica”. L’auspicio di Boccia è che si riprenda presto il dibattito sulla proposta di documento sull’autonomia differenziata, avendo bene in mente le parole del Presidente Sergio Mattarella secondo il quale “l’autonomia rafforza l’unità nazionale. Fare con forza una autonomia che si declina in sussidiarietà, in attuazione dei principi di sussidiarietà. Mi auguro che la Conferenza Stato-Regioni – ha concluso Boccia richiamandosi alla sfida offerta dalle risorse del Recovery Fund e del Fondo salva-Stati – continui ad avere quell’autorevolezza che ha avuto durante la leale collaborazione avviata per fronteggiare la pandemia del Covid-19”.