CATANZARO. L’avv. Grazia Papaleo, per conto dei dipendenti della Fondazione per la ricerca e la cura dei tumori, Tommaso Campanella, ha inviato al presidente della Regione, al presidente del Consiglio regionale e al commissario ad Acta per il piano di rientro, una diffida “ad attuare – riporta una nota – quanto stabilito da decreti, leggi e tavoli istituzionali, la cui mancata attuazione ha inciso sulla crisi economica della fondazione Tommaso Campanella”. “La Fondazione Campanella, Polo oncologico di eccellenza in tutto il meridione, nella cura e negli studi scientifici contro il “male del secolo” – prosegue la nota – avrebbe potuto continuare a curare egregiamente gli ammalati evitando loro, tra l’altro, la “migrazione” verso altre strutture fuori regione, con conseguenti immaginabili sacrifici economici e fisici per gli stessi pazienti e per le loro famiglie. Purtroppo, tra qualche giorno, la Fondazione potrebbe chiudere. Tale problema non si sarebbe posto se la Fondazione avesse ottenuto il legittimo riconoscimento quale Istituto di Ricerca e Cura a Carattere Scientifico (Irccs). Sarebbe rimasta ancora operativa, per come lo è stata per anni, almeno finché ha potuto, con le proprie forze e grazie ai dipendenti che, con sacrifici e senza stipendio, hanno preferito, ugualmente e ad ogni costo, non abbandonare i “loro” pazienti che, con fraterna dedizione, hanno sempre curato, sostenuto ed amato”. “Purtroppo, tra qualche giorno – conclude il comunicato – tutto ciò finirà. Cosa ne sarà delle migliaia di ammalati già in cura presso la Fondazione Campanella, peraltro con terapie sperimentali in corso?”.