Il centrodestra in Aula della Camera ribadisce che non parteciperà più ai lavori della commissione bicamerale Antimafia finchè il presidente, il pentastellato Nicola Morra, non si sarà dimesso per le “parole vergognose” pronunciate su Jole Santelli, eletta presidente della regione Calabria, scomparsa a causa di una lunga malattia. Il centrodestra invoca quindi l’intervento del presidente Roberto Fico. “Sabato abbiamo scritto ai presidenti Fico e Casellati e abbiamo chiesto le dimissioni di Morra e comunicato che non prenderemo più parte alle sedute della commissione Antimafia, che è una cosa seria, un simbolo, e come tale deve unire tutti i gruppi: è impensabile che il presidente Morra possa continuare a rimanere lì, insieme a FdI e Forza Italia non parteciperemo più ai lavori dell’Antimafia. Il ruolo di presidente non può più essere rivestito da una persona indegna”, ha esordito nell’emiciclo Gianluca Cantalamessa (Lega), definendo le parole del pentastellato “inaccettabili, vergognose”. Sulla stessa lunghezza d’onda Felice Maurizio d’Ettore (FI), che attacca il prsidente Fico, ‘reo’ di “aver detto che quelle di Morra sono parole infelici, ma non sono infelici, sono affermazioni che disonorano le istituzioni. Morra non può dirigere una istituzione parlamentare e il presidente della Camera deve tutelare il prestigio delle istituzioni. Fico intervenga”. Sono intervenuti anche Wanda Ferro di FdI e Maurizio Lupi di NcI.
“Le parole sono importanti, è vero, ma non vorrei che si volesse sviare il problema: i veri temi sono il voto di scambio politico-mafioso”. Così Davide Aiello, capogruppo M5s in commissione Antimafia, interviene in Aula della Camera dopo le dure accuse del centrodestra nei confronti del presidente Nicola Morra, confermando che FdI, Lega e FI non parteciperanno ai lavori della commissione finché il presidente non si sarà dimesso, dopo la dura polemica scoppiata a seguito delle parole pronunciate su Jole Santelli e le elezioni in Calabria. “In Antimafia abbiamo sempre lavorato con collaborazione, e la commissione all’unanimità votò la lista degli impresentabili, in cui figurava il presidente del Consiglio regionale Tallini, arrestato con accuse gravi ed è su questo che dobbiamo ragionare, sui rapporti tra politica e mafia, questo è il vero tema. I colleghi di FI dovrebbero anche chiedere spiegazioni, accuse su cui i magistrati valuteranno però è pur vero che la classe politica deve dare un segnale forte e netto di contrasto alle mafie: i politici dichiarati impresentabili dall’Antimafia che poi vengono comunque candidati e eletti”, ha concluso Aiello, suscitando le proteste di diversi deputati delle opposizioni.