Non è arrivata nemmeno nella notte tra martedì e mercoledì la nomina del nuovo commissario per la sanità calabrese. L’argomento non era, ufficialmente, all’ordine del giorno della riunione del Consiglio dei ministri, ma il premier Conte aveva annunciato in tv la soluzione al problema, che però non è arrivata. Tra dimissioni, ritiri, rinunce e mancate intese politiche, quindi, va avanti quella che in molti ormai considerano una vera e propria ‘telenovela’.
La sanità calabrese in questo mese di novembre ha conosciuto il suo punto di crisi più profondo con un’incredibile tempesta che, in circa venti giorni, ha travolto l’ufficio del commissario.
Tutto ha avuto inizio la sera del 6 novembre scorso, quando la trasmissione “Titolo V” di RaiTre ha mandato in onda l’intervista a Saverio Cotticelli, fino ad allora commissario designato dal governo M5s-Lega, che aveva scelto un ex generale dei carabinieri per affrontare pratiche delicate e rimaste spesso inevase per oltre un decennio. Quell’intervista è costata il posto a Cotticelli, e il giorno dopo tutto sembrava risolto con la nomina, in tempi record, di un nuovo commissario. Ed invece, 19 giorni dopo, la tempesta non si è ancora placata. Anzi, è diventata ancor più devastante.
Il riassunto della telenovela sanità
– VENERDI’ 6 NOVEMBRE – “Io, il piano devo farlo io. Nelle regioni sottoposte a piano di rientro e commissariate il potere/dovere di predisporre il piano operativo Covid compete esclusivamente alla struttura commissariale”. Queste le parole di Cotticelli in Tv e che, di fatto, hanno scatenato il terremoto politico.
– SABATO 7 NOVEMBRE – «Ho firmato le dimissioni stamattina. Ho già fatto tutto, ho preceduto il premier Conte». Cotticelli lascia gli uffici di Catanzaro, dopo aver dialogato anche con il ministro della Salute, Roberto Speranza.
– SABATO 7 NOVEMBRE – Il governo corre subito ai ripari e nomina il nuovo commissario della sanità calabrese, Giuseppe Zuccatelli. A darne notizia, per primo, il ministro per il Sud e la Coesione territoriale, Giuseppe Provenzano: “In CdM abbiamo appena nominato il nuovo commissario alla sanità in Calabria. È il dott. Giuseppe Zuccatelli, persona di grande competenza e capacità operativa. Avrà tutto il sostegno per l’emergenza e oltre, dando pari dignità ai cittadini, recuperando ritardi e diritti perduti”.
– DOMENICA 8 NOVEMBRE – Sui social circola il video di Zuccatelli sull’uso delle mascherine ed è subito polemica. “Le mascherine non servono a un c…., bisogna baciarsi per quindici minuti con la lingua per prendere il virus”. Parole che aprono una nuova crisi e innescano nuove dimissioni.
– DOMENICA 8 NOVEMBRE, SERA – L’ex commissario Cotticelli torna in tv, da Massimo Giletti a “Non è l’arena” su La7, e tenta una difesa del suo operato: “Non mi riconosco in quell’intervista, mi miei amici hanno pensato ad un mia controfigura. Sto indagando, forse sono stato drogato”.
– MERCOLEDI’ 11 NOVEMBRE – Prende corpo l’ipotesi di un nuovo cambio alla guida dell’ufficio del commissario. Il nome che circola con insistenza è quello di Gino Strada, medico e fondatore di Emergency, sostenuto da forze di governo e movimenti (tra tutti, le Sardine).
– LUNEDI’ 16 NOVEMBRE, MATTINA – “Io non mi dimetto spontaneamente dall’incarico per il quale sono stato designato, ma se mi sarà chiesto dal ministro io sono disposto a farlo”. Giuseppe Zuccatelli apre all’ipotesi di dimissioni che arrivano a metà giornata, dopo la telefonata del ministro Speranza.
– LUNEDI’ 16 NOVEMBRE, POMERIGGIO – Il Consiglio dei Ministri supera subito le dimissioni di Zuccatelli e nomina il nuovo commissario: “Al professor Eugenio Gaudio, magnifico Rettore dell’Università degli Studi di Roma ‘La Sapienza’, di origine cosentine – filtra da Palazzo Chigi – è stato affidato l’incarico di nuovo Commissario alla Sanità della Regione Calabria. Gino Strada ha confermato la disponibilità a far parte della squadra, anche con una delega speciale, che in Calabria sta fronteggiando le criticità dell’attuale emergenza sanitaria. Due nomi autorevoli che possono aiutare la sanità calabrese a ripartire”.
– LUNEDI’ 16 NOVEMBRE, SERA – Circola la notizia che Eugenio Gaudio, rettore uscente dell’università La Sapienza, neo commissario alla Sanità in Calabra è indagato dallo scorso anno dalla Procura di Catania. L’inchiesta è denominata “Università bandita” e riguarda presunte irregolarità su concorsi accademici che, secondo la Procura, sarebbero stati truccati. Il reato ipotizzato nei suoi confronti è turbata libertà del procedimento, e riguarda la sua partecipazione a una commissione esaminatrice. Il 23 luglio scorso la Procura ha notificato a Gaudio, e ad altri 53 indagati, l’avviso di chiusura indagini, nell’ambito di un fascicolo stralcio dell’inchiesta principale.
– LUNEDI’16 NOVEMBRE, TARDA SERA – In serata Gino Strada rettifica la posizione del Governo: “Apprendo dai media che ci sarebbe un tandem Gaudio-Strada a guidare la sanità in Calabria. Questo tandem semplicemente non esiste. Ribadisco di aver dato al Presidente del Consiglio la mia disponibilità a dare una mano in Calabria, ma dobbiamo ancora definire per che cosa e in quali termini. Sono abituato a comunicare quando faccio le cose, a volte anche dopo averle fatte, quindi mi trovo a disagio in una situazione in cui si parla di qualcosa ancora da definire. Ringrazio il Governo per la fiducia e rinnovo la disponibilità a discutere di un possibile coinvolgimento mio e di Emergency su progetti concreti per l’emergenza sanitaria che siano di aiuto ai cittadini calabresi”.
– MARTEDI’ 17 NOVEMBRE, MATTINA – Anche Eugenio Gaudio lascia l’incarico di commissario: “Motivi personali e familiari me lo impediscono. “Mia moglie non ha intenzione di trasferirsi a Catanzaro. Un lavoro del genere va affrontato con il massimo impegno e non ho intenzione di aprire una crisi familiare”.
– MARTEDI’ 17 NOVEMBRE, POMERIGGIO – Emergency e la Protezione civile siglano un accordo: l’associazione di Gino Strada si occuperà sul campo dell’emergenza Covid.
– MARTEDI’ 24 NOVEMBRE, TARDA SERA – Fumata nera in Consiglio dei ministri. Dopo are di discussione, non passano i nominativi di Narciso Mostarda, a capo dell’Asl Roma 6, e del prefetto Luigi Varratta. E la sanità calabrese continua ad attendere che arrivi… Godot.