CATANZARO. La Coldiretti Calabria ha scritto ai sindaci di tutti i comuni che non sono rientrati, in base alla classificazione Istat come centri montani e/svantaggiati, e pertanto non hanno potuto usufruire della esenzione IMU agricola. “I nostri Comuni – si legge nella missiva a firma del presidente regionale Pietro Molinaro – ad esempio, per la quasi totalità, sono stati interessati negli anni da eventi di dissesto idrogeologico, e questo sostanzialmente, può aver mutato la geologia e morfologia e quindi il valore stesso del territorio. “A tale proposito – si legge ancora nella lettera – la classificazione per grado di montanità, che prevede la suddivisione dei comuni in “totalmente montani”, “parzialmente montani” e “non montani”, non è una “classificazione Istat” ma l’esito dell’applicazione dell’art. 1 della legge 991/1952 – Determinazione dei territori montani. Tale classificazione – spiega Molinaro – viene trasmessa all’Istat dall’UNCEM (Unione Nazionale Comuni Comunità Enti Montani), come viene anche specificato nelle note dell’elenco pubblicato, ed è stata inclusa tra le informazioni di interesse ai fini dello studio statistico del territorio comunale congiuntamente ai codici statistici comunali. La legge 991/1952, oltre a stabilire i criteri di classificazione geomorfologici (l’80% della superficie al di sopra dei 600 metri o un dislivello maggiore di 600 metri) e di tipo reddituale dei terreni (reddito imponibile medio per ettaro inferiore a 2.400 lire). La Coldiretti, nell’assicurare ogni utile interlocuzione, che si rendesse necessaria, segnala che i Comuni, sulla base proprio degli indici, li aggiornano entro il 30 giugno e il 31 dicembre di ogni anno e suggerisce , proprio sulla stringente fattispecie dell’IMU agricola ma anche di altre possibili interconnessioni con la classificazione, riguardo benefici, finanziamenti, welfare e quant’altro, pur tenendo conto dei parametri oggettivi, possa essere elaborato come “atto politico” e non solo in chiave tecnica, che evidentemente deve supportare le scelte. Comunque – conclude – la Coldiretti auspica che tutti i Sindaci riducano al minimo l’aliquota da applicare quest’anno ai terreni agricoli nei comuni interessati”.