La Calabria si lascia alle spalle l’anno più drammatico della sua storia recente e si avvia a un 2021 che si aprirà così come si era aperto il 2020: con i cittadini che torneranno alle urne per eleggere un nuovo presidente della Regione. Appuntamento con le urne domenica 11 aprile. Un tempo quasi sospeso, quello della Calabria, che ricorderà il 2020 come un “annus horribilis”, segnato da eventi drammatici che si sono aggiunti alla pandemia da Covid 19. Una regione senza pace, la Calabria, straziata nel profondo dalla morte prematura della governatrice Jole Santelli, di Forza Italia, eletta -la prima donna nella storia del regionalismo- il 26 gennaio 2020 alla guida della Regione Calabria e scomparsa il 15 ottobre per un malore: un dolore infinito ha colpito l’intera comunità calabrese, che ha comunque reso omaggio a una donna e a un politico che ha pagato con la vita il coraggio di cimentarsi, nonostante fosse già afflitta da un tumore, in un’impresa titanica qual è quella di governare una terra difficile come la Calabria. La scomparsa della Santelli ovviamente ha determinato la fine anticipata dell’11esima legislatura regionale, una legislatura poi ulteriormente terremotata dall’arresto, il 19 novembre, del presidente del Consiglio regionale, Domenico Tallini, di Forza Italia, finito ai domiciliari nell’ambito di un’inchiesta della Dda di Catanzaro per presunti rapporti con la ‘ndrangheta del Crotonese: nelle scorse settimane il Riesame di Catanzaro ha annullato i domiciliari per Tallini. Per la Calabria la fine del 2020 è stata traumatica: sostanzialmente risparmiata dalla prima ondata, la regione invece è stata travolta come il resto del Mezzogiorno dalla seconda ondata del Covid 19, un’emergenza sanitaria che ha tra l’altro svelato a livello nazionale lo stato comatoso della sanità regionale, in piano di rientro da 11 anni e in regime di commissariamento da 10 anni. I calabresi sperano ora in un ritorno alla normalità dopo il durissimo 2020: il primo passaggio sarà il voto per ridare una guida alla Regione.