Il premier Mario Draghi ha presentato ieri in Senato il suo programma. Tra sanificazioni varie, il grandissimo spazio dato alla discussione generale, la replica prevista per le 21 e le successive dichiarazioni di voto, il governo Draghi “di emergenza” e nato “in spirito repubblicano” ha avuto la fiducia solo nella tarda serata. “Il primo pensiero che vorrei condividere riguarda la nostra responsabilità nazionale, il principale dovere a cui siamo chiamati tutti, io per primo”. E’ stato questo uno dei primi passaggi del discorso del premier Mario Draghi al Senato con cui ha invitato le forze politiche all’unità e ribadito come sia “nostro dovere” ora “combattere con ogni mezzo la pandemia e salvaguardare le vite dei cittadini: una trincea dove combattiamo tutti insieme,perché il virus è nemico di tutti”.. Questo, in pillole, l’intervento del premier che è durato 53 minuti e ha ricevuto 21 applausi. Draghi si è rivolto prima di tutto a “coloro che soffrono per la crisi economica” scatenata dalla pandemia. “Ci impegniamo a fare di tutto perché possano tornare, nel più breve tempo possibile, nel riconoscimento dei loro diritti, alla normalità delle loro occupazioni”, ha assicurato. Draghi ha poi parlato di un “nuovo e del tutto inconsueto perimetro di collaborazione” tra le forze politiche. “Oggi abbiamo, come accadde ai governi dell’immediato dopoguerra, la possibilità o meglio la responsabilità, di avviare una Nuova Ricostruzione” attraverso “la fiducia reciproca, nella fratellanza nazionale, nel perseguimento di un riscatto civico e morale”, ha incalzato Draghi. “A quella ricostruzione collaborarono forze politiche ideologicamente lontane se non contrapposte. Sono certo che anche a questa nuova ricostruzione nessuno farà mancare, nella distinzione di ruoli e identità, il proprio apporto”, ha aggiunto. Oggi si replica alla Camera.