È morto stanotte Pietro Larizza, segretario generale della Uil dal 1992 al 2000. Ne dà notizia su Twitter Giorgio Benvenuto, ex segretario generale della Uil e parlamentare, attualmente presidente della Fondazione Bruno Buozzi.Larizza era nato a Reggio Calabria.
“L’ho ricordo con affetto e con gratitudine – scrive Benvenuto – ha diretto la Uil con abilità e passione. Ha fatto con Dini la riforma delle pensioni e con Ciampi la politica dei redditi. Un grande”.
Un uomo del dialogo, protagonista della stagione della concertazione, che ha fatto del riformismo una ragione di vita e che ha mostrato sempre grande personalità ed umanità. Così viene descritto Pietro Larizza, deceduto oggi all’età di 86 anni. Nato a Reggio Calabria il 21 luglio 1935, Larizza ha dedicato la sua vita al mondo del lavoro, del sociale e alla Uil, di cui è stato segretario generale daL 1992 al 2000.
Nel 1963 fu chiamato a lavorare a Roma alla Cassa per il Mezzogiorno. Socialista convinto e impegnato, nello stesso anno si iscrisse alla Uil. Dopo aver svolto attività sindacale in quell’ente, nel 1973 venne eletto nella segreteria della camera sindacale Uil di Roma, diventandone segretario generale nel 1976. Nel 1979 fu eletto segretario confederale Uil, con delega alle politiche industriali. Durante quel periodo seguì direttamente tutti i maggiori processi di ristrutturazione industriale.
Divenne segretario organizzativo della Uil nel 1981 e nel febbraio 1992, venne eletto segretario generale della Uil, succedendo a Giorgio Benvenuto. Nella veste di leader dell’organizzazione, firmò i protocolli per la politica dei redditi e la concertazione con i Governi Amato, Ciampi e D’Alema. Sempre negli stessi anni concordò le riforme del rapporto di lavoro pubblico, della previdenza, del mercato del lavoro, della programmazione negoziata per il Mezzogiorno, della sanità.
Storici furono sia il famoso Protocollo del luglio 1993, pietra miliare della concertazione e della politica dei redditi, di cui fu riconosciuto assertore e assoluto protagonista, sia gli accordi del 1995, con il Governo Dini, sulla riforma pensionistica, di cui era uno dei massimi esperti in Italia. A giugno del 2000 lasciò la carica di segretario generale della Uil e fu nominato presidente del Consiglio nazionale dell’economia e del lavoro (Cnel), incarico che esercitò fino a giugno 2005.
Nell’ottobre del 2003, gli fu attribuita la Laurea Honoris Causa in Giurisprudenza dall’Università degli studi di Reggio Calabria. Fu impegnato anche sul fronte politico: fu senatore dell’Ulivo nella XV legislatura, subentrando nel 2008 a Goffredo Maria Bettini e partecipando ai lavori della commissione Territorio, ambiente, beni ambientali. Il suo impegno nella Uil non si fermò mai: sino agli ultimi giorni ha diretto l’Istituto per le Riforme delle Istituzioni sociali, un centro studi del Sindacato di Via Lucullo.