Il gip del tribunale di Reggio Calabria Antonino Foti, accogliendo l’opposizione proposta dall’avvocato Pierpaolo Albanese, ha disposto la prosecuzione delle indagini dirette ad accertare le cause della morte di Antonino Saladino, il giovane deceduto nel marzo 2018 nella casa circondariale di Arghillà dove si trovava ristretto in attesa di giudizio. Saladino, stando alle testimonianze rese dai compagni di cella, accusava già da parecchi giorni malesseri e disturbi fisici che sono culminati nel tragico epilogo del 18 marzo 2018 quando il detenuto è morto, a soli 29 anni, nell’infermeria del carcere.All’esito delle indagini, durate oltre due anni, il legale della famiglia Saladino, grazie anche al contributo del consulente Antonino Trunfio, ha contestato gli esiti degli accertamenti medico-legali del pubblico ministero chiedendo ulteriori approfondimenti investigativi.Il gip ha disposto la restituzione degli atti al pm per la prosecuzione delle indagini. L’avvocato Albanese ed i familiari di Antonino Saladino, confermando piena fiducia nella magistratura, auspicano che in tempi rapidi si possa giungere ad accertare la verità.