Una ventina di persone hanno occupato la sede della direzione generale dell’Azienda ospedaliera di Cosenza. Si tratta di un gruppo di residenti nel cosentino riuniti nel comitato “Cittadine e cittadine calabresi per la sanità pubblica”. I manifestanti chiedono una sanità pubblica efficiente, l’azzeramento del debito sanitario, la fine del commissariamento, la riapertura degli ospedali e l’assunzione di personale. I manifestanti hanno annunciato l’intenzione di mantenere l’occupazione a tempo indeterminato e chiedono l’intervento del ministro alla Salute Roberto Speranza affinché “venga in Calabria a rendersi contro della situazione, che è assolutamente diversa rispetto al resto d’Italia, e possa trovare nell’immediato una soluzione almeno per evitare che le persone muoiano in attesa di un posto letto”. Dal tetto dell’edificio che occupa gli uffici dell’Azienda sono stati srotolati alcuni striscioni. Su uno c’è scritto “Non c’è più tempo, riaprire gli ospedali e assumere personale subito” e sull’altro “Calabria senza Speranza”. L’ospedale di Cosenza, a causa dell’emergenza Covid 19, sta vivendo in questi ultimi giorni momenti di grande difficoltà per la saturazione dei posti letto nei reparti dedicati al contrasto del virus. La protesta si è poi allargata: una decina di cittadini hanno occupato la sede della direzione dell’Azienda sanitaria provinciale di via Alimena. I manifestanti appartengono allo stesso gruppo di protesta salito sul tetto della direzione dell’Azienda ospedaliera. I manifestanti sono rimasti all’interno della direzione e anche in questo caso hanno detto di non voler lasciare il presidio fin tanto che il ministro della Salute Roberto Speranza non prenderà immediati provvedimenti. ” Undici anni di commissariamento della sanità pubblica in Calabria hanno lasciato delle conseguenze pesantissime e nonostante i proclami, dopo un anno e mezzo dallo scoppio della pandemia, niente è cambiato”, dicono i manifestanti che hanno anche invitato “tutti gli studenti e le studentesse, i lavoratori e le lavoratrici fuori sede” ad unirsi a loro.