di Redazione RTC-GDC
STALETTI’ (CZ)/ Nel pomeriggio di giovedì si è svolta una lunga conferenza stampa del sindaco di Stalettì, Alfonso Mercurio, per fare chiarezza sulla delicata vicenda delle 71 villette sequestrate a fondo Panaja in località Caminia, costruite, secondo l’accusa, sul demanio marittimo. Le villette sorgono a ridosso dell’arenile. Ai proprietari, indagati dalla Procura di Catanzaro per il erato di occupazione del demanio marittimo, è stata notificata un’ordinanza di sgombero. Sotto indagine ci sono 68 persone. Secndo l’accusa le villette sono state costruite direttamente sulla spiaggia, impedendo l’accesso al mare ai piu’, distruggendo il paesaggio e privatizzando di fatto un pezzo di costa. I proprietari, in una recente manifestazione organizzata, hanno affermato: “Vogliamo poter disporre quanto meno del tempo per poterci difendere prima dello sgombero”.
In questo quadro cosi’ nebuloso si inserisce la conferenza stampa del sindaco, che va nella direzione di esporre quella che è la posizione dell’amministrazione comunale da lui guidata. Mercurio ha fornito ai giornalisti presenti un dettagliato excursus della vicenda che inizia negli anni 60, partendo dalla delibera n. 4 del 1964 su lottizzazione del fondo comunale Caminia-Panaja fino a giungere alla sentenza della Corte di Cassazione che stabiliva che quell’area appartiene al demanio. Nel luglio 2018 la prima ordinanza di sgombero. “Questa amministrazione si è spesa molto-ha affermato Mercurio al microfono di RTC-per trovare una soluzione. Ci siamo recati piu’ volte, assieme all’architetto Riverso, all’Agenzia del Demanio ed in Regione Calabria, interloquendo con l’ex assessore regionale all’urbanistica Rossi per capire quale fosse la strada percorribile. Abbiamo fatto un continuo via vai tra Comune e Regione. Da parte nostra non c’è stata e non ci sarà mai alcuna azione speculativa su quell’area. Peraltro, tra tutti gli amministratori che si sono succeduti, siamo stati gli unici, esattamente nel novembre 2018, a convocare ed incontrare direttamente i proprietari proprio in questa sala. La vicenda è giunta al termine di un percorso giudiziario ma non siamo stati certamente noi ad accendere l’incendio. L’iter del processo è iniziato durante l’amministrazione Narciso ed è proseguito sotto l’amministrazione Stanizzi. E’ facile scaricare ora la responsabilità sulla nostra amministrazione ma questo non lo consento a nessuno e mi battero’ fino in fondo affinchè la democrazia venga rispettata. Nessun’altra amministrazione si è mai interessata al problema Caminia, noi siamo stati i primi ed i soli e non abbiamo mai occultato i documenti. E’ noto a tutti che in passato Caminia è sempre stato oggetto di scambio elettorale. Speravamo che oggi fossero stati presenti gli ex sindaci Narciso e Stanizzi ma purtroppo non li abbiamo visti, sarebbe stata utile la loro presenza per tracciare un quadro completo di quanto avvenuto nei decenni, peccato”.
Concetto ribadito con forza anche dal vicesindaco di Stalettì, Rosario Mirarchi: “L’ente Comune, nel corso dei decenni, ha grosse responsabilità sulla vicenda Caminia. Chi ha avuto ruoli importanti aveva proprietà a Caminia, mentre nessuno di noi ha proprietà a Caminia. La nostra amministrazione ha proposto piu’ di una soluzione agli “Amici di Caminia” ma siamo stati puntualmente derisi e denigrati” ha sostenuto.
Guarda il Servizio TV di RTC