Una iniziativa senza precedenti quella organizzata dalla Federazione italiana Scuole Materne – una realtà che coinvolge in Italia quasi novemila realtà educative – partita ieri anche in Calabria per sensibilizzare l’opinione pubblica e le istituzioni in merito alla gratuità e alla parità scolastica. La Fism, infatti, promuove una petizione per gratuità e parità dell’infanzia, e chiede un piano di investimenti strutturale e adeguato nella dotazione che, anche nelle applicazioni del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza e di ogni altra dotazione ritenuta necessaria, sostenga il segmento Zero – Sei, in particolare per le scuole dell’infanzia no profit, in ragione del servizio pubblico reso da decenni con standard di alta qualità, a fronte di una disparità nel sostegno economico statale che genera penalizzazioni non più accettabili per le famiglie e il personale.
E’ quanto sottolineato proprio dal presidente nazionale Fism, Stefano Giordano, che ha partecipato alla conferenza stampa organizzata sulla piattaforma zoom dalla presidente regionale, Marisa Fagà, alla presenza dei componenti del consiglio regionale FISM, dei rappresentanti dei gestori delle scuole e delle insegnanti. Importante la testimonianza che è arrivata dagli amministratori locali.
“La pesante esperienza della pandemia ha ulteriormente evidenziato le disparità del sostegno economico tra scuole statali e paritarie no profit – ha esordito la presidente regionale Fism, Marisa Fagà -. Entrambe fanno parte dell’unico sistema nazionale d’istruzione e come Fism siamo fortemente impegnati perché venga finalmente attuato il dettato costituzionale e legislativo, eliminando definitivamente l’ingiustizia sul trattamento economico che devono subire le famiglie che usufruiscono delle scuole paritarie, e il corpo insegnante e gli operatori che le sostengono”.
La richiesta di Fism sostiene da sempre un piano di investimenti strutturale e adeguato al sostegno del segmento 0-6 anni, come “risposta necessaria e argine alla crisi delle nascite, come aiuto alla genitorialità e alla parità di genere, nel quadro più ampio di un intervento per tutta la scuola italiana. A venti anni dalla parità scolastica, ma aggiungo, malgrado la legge n. 62/2000 la condizione di questo importante mondo è di parità dimezzata – ha affermato ancora Marisa Fagà -. La Calabria è l’ultima regione d’Europa per il numero di servizi per questa fascia d’età, la nostra è una regione che continua a vivere vistose disparità: serve una inversione sul piano dei diritti. Nella nostra regione il tasso di denatalità significa mancanza di sviluppo. Sono tante le donne costrette a non lavorare perché non hanno servizi, mentre proprio il lavoro delle donne porta all’aumento di Pil e sviluppo, mentre troppo spesso ancora le donne qualificate sono costrette ad emigrare, creando un freno allo sviluppo”. La petizione promossa dalla Fism, quindi, rappresenta – per Fagà – una occasione per “abbattere le disparità, sensibilizzare e alimentare la cittadinanza attiva che manca nel nostro territorio”.
“Troppo spesso rischiamo di essere visti come realtà di puro servizio, invece siamo soggetti educativi e portatori di valori – ha rimarcato il presidente nazionale Fism, Stefano Giordano -. Laddove rimane questa ispirazione, le nostre sono scuole di comunità, vorrei dire di comunione, capaci di accogliere e di includere proprio perché forti di una precisa identità. Le scuole paritarie, invece, potrebbero diventare anche una leva di investimento di grande valore sociale: se adeguatamente finanziate, infatti, sarebbero in grado di raddoppiare la loro offerta di posti, consentendo uno sviluppo dei servizi educativi per i bambini in età zero-tre anni, di cui l’Italia è carente”.