ISOLA CAPO RIZZUTO. E’ stato trovato nascosto sotto una pila di materassi in un’abitazione usata solo d’estate dalla madre, Carmine Pullano, il trentunenne disoccupato sottoposto a fermo dai carabinieri della Compagnia di Crotone e del Reparto operativo per l’omicidio del sedicenne Maycol Catizone ed il tentato omicidio di altri due ragazzi, avvenuto ad Isola capo Rizzuto. Subito dopo l’accoltellamento, i carabinieri hanno visionato le telecamere di sicurezza del bar davanti al quale è avvenuto l’omicidio ed hanno ascoltato i testimoni presenti al fatto, mentre gli esperti delle investigazioni scientifiche repertavano tutte le possibili fonti di prova. Dalla visione delle immagini della videosorveglianza, gli investigatori hanno subito riconosciuto Pullano, che era già noto alle forze dell’ordine per reati in materia di droga. I carabinieri si sono messi alla sua ricerca effettuando diverse perquisizioni in luoghi e abitazioni riconducibili alla famiglia di Pullano. In uno stabile in cui abitano due dei suoi tre fratelli, in un’abitazione attualmente disabitata ma usata solitamente dalla madre dell’uomo nel periodo estivo, i militari di Isola Capo Rizzuto, dopo aver abbattuto la porta di ingresso, hanno notato la mano di Pullano spuntare da sotto la pila di materassi e lo hanno bloccato. L’uomo è stato portato nel carcere di Catanzaro a disposizione dell’autorità giudiziaria. Secondo la ricostruzione dei carabinieri, Pullano, all’interno del bar Romania style, avrebbe avuto una lite per futili motivi con Catizone e i suoi due amici, degenerata in una rissa proseguita all’esterno del locale dove sono avvenuti i ferimenti.