“Noi siamo la vera innovazione e la vera rivoluzione, una rivoluzione gentile”. Lo ha detto la ricercatrice Amalia Bruni, candidata del centrosinistra alla presidenza della Regione Calabria, a Catanzaro, nel corso della presentazione dei candidati della sua coalizione al Consiglio regionale. “È una manifestazioneche ho voluto fortemente perché abbiamo bisogno di fare vedere agli amici calabresi quanti siamo e che belle facce pulite abbiamo, tutti i candidati, tutti i rappresentanti di partiti e movimenti che appartengono a questa larga coalizione di centrosinistra. Questo è l’esercito bello e positivo che deve invadere la Calabria per riscattare questa terra dalle negatività, dalla fogna in cui siamo stati trascinati ormai da più di 20 anni – ha aggiunto Bruni – io penso che questa sia la squadra a cui i calabresi devono guardare con attenzione perché rappresentiamo davvero la voglia di cambiamento”.
Bruni si è soffermata poi sui criteri seguiti per la composizione delle liste, 7 in tutto, in suo sostegno: “I candidati sono stati scelti uno a uno, non sono persone che si sono offerte, la stragrande maggioranza è gente che non fa della politica il primo mestiere, sono tutte persone che hanno costruito pezzi di cultura sul territorio. Quindi, sono nomi nuovi, puliti, che non hanno bisogno di essere passati al setaccio e non daranno alcun tipo di sorprese. A priori c’è stato il codice etico, ma nei fatti non è stato necessario applicarlo”. “Quanto al centrodestra – ha spiegato la candidata del centrosinistra – hanno mandato le liste all’Antimafia dicendo che erano tutti contenti, che loro stavano dentro i paletti dell’Antimafia, ma poi abbiamo scoperto che erano liste non definitive e abbiamo assistito a persone eliminate dalle liste. Sono problematiche sulle quali noi non incorriamo perché abbiamo scelto persone completamente pulite”. Bruni ha quindi nuovamente polemizzato con gli altri due candidati presidenti espressione nell’area del centrosinistra, il sindaco di Napoli, Luigi de Magistris, e l’ex governatore Mario Oliverio. “Con riferimento a Oliverio, ho rifiutato quella lista esattamente perché aveva dei candidati per i quali si poneva un problema di opportunità di candidatura, quindi rimando al mittente. Quanto a de Magistris, non si deve neanche lontanamente permettere di fare illazioni sulla mia persona”, conclude.