LAMEZIA TERME. “Questa è l’assemblea dei sindaci prevista dallo statuto regionale che avrebbe dovuto essere convocata e non lo è mai stata ed io ho voluto fare questo adempimento, non solo per un ossequio allo Statuto, ma perché ritengo il ruolo dei Comuni e degli amministratori locali fondamentale nell’impegno per affrontare i problemi della Calabria e per realizzare un grande progetto di crescita e di cambiamenti di questa terra”. Così il presidente della Giunta regionale, Mario Oliverio, nel corso dell’assemblea dei sindaci calabresi svoltasi a Lamezia Terme. “I problemi sono grandi, a partire dalla mancanza di lavoro, dalla condizione dell’economia, ai servizi, ai rifiuti eccetera e per affrontare questi problemi c’è bisogno di obiettivi chiari e di un concorso di energia. Non c’è dubbio – aggiunge Oliverio – che i Comuni, i rappresentanti degli enti locali, i sindaci, gli amministratori locali sono l’espressione più diretta dei territori e delle comunità”. All’incontro a Lamezia, che ha visto quasi quattrocento sindaci riuniti per fare il punto su quello che dovrà essere la programmazione delle amministrazione nei prossimi mesi, è stata anche l’occasione per illustrare “la programmazione comunitaria – dice Oliverio – che stiamo per definire, perché anche qui c’è un grave ritardo della nostra Regione, e che stiamo concertando con la commissione europea e sarà chiusa entro il prossimo ottobre”. Non meno importanti le “linee per quanto riguarda l’organizzazione del servizio dei rifiuti ed il problema relativo all’utilizzazione delle risorse idriche, l’acqua e la depurazione. Tre punti – dice – che abbiamo posto al centro di questo confronto e naturalmente noi pensiamo che questo sia il primo appuntamento che dovrà avere altri passaggi nei prossimi mesi perché i Comuni sono i pilastri di un progetto di crescita e di costruzione della nuova Regione che deve liberarsi il più presto possibile di ogni funzione gestionale”. Per Oliverio, infatti, “la Regione deve fare leggi, fare programmi, deve esercitare controlli e l’articolazione istituzionale, quella degli enti locali, deve essere la struttura sulla quale agire per realizzare questo grande progetto di cambiamento e di crescita della nostra regione. L’incontro di oggi – prosegue – ha questo fine di fare partire questo percorso. E quella di oggi è stata una partecipazione abbastanza ampia. Noi abbiamo definito un crono programma che i sindaci hanno condiviso e su cui noi lavoreremo passo passo”. Tanti, quindi, i temi sul tappeto rispetto alle cui soluzioni Oliverio chiede una corresponsabilità, con la creazione delle “precondizioni per un confronto che superi la logica della litigiosità ancorandolo alla soluzione dei problemi, altrimenti la Calabria non avrà futuro”, come, ad esempio nel sistema dei rifiuti, risorse idriche e depurazione: “Anche qui – dice all’assemblea – abbiamo un grande ritardo ed anche qui abbiamo lavorato solo per fronteggiare l’emergenza, mettendo parimenti in campo un lavoro per affrontare il sistema perché il pericolo che il morto si possa tirare il vivo c’è. Stiamo lavorando per costruire il sistema che deve puntare in modo forte alla raccolta differenziata e bisogna stringere una cooperazione forte tra Regione ed Enti ed i Comuni devono assumere una linea che spinga a potenziare la raccolta differenziata. Dobbiamo lavorarci e farlo rimboccandoci le maniche. Dobbiamo innestare un circolo virtuoso partendo dal potenziamento della raccolta differenziata”. Un sistema nuovo, quindi, che “deve essere un sistema possibile che deve vedere nella fase della gestione un protagonismo vero. Tutto questo – aggiunge Oliverio – camminerà di pari passo alla definizione di una legge che definirà gli ambiti da cui partire per costruire il sistema rifiuti che dovrà essere un sistema virtuoso che ci faccia uscire da questa fase dell’emergenza”. Da qui l’idea di una sorta di premialità: “Chi risponde agli obiettivi sarà premiato e chi non risponde non lo sarà in modo tale che ciascuno ne risponda alla propria comunità”. Questo anche in considerazione del fatto che “in Calabria non si parte da zero perché ci sono esperienze importanti e largamente sperimentate”. Poi, per quanto riguarda il settore idrico, il presidente della Regione evidenzia che anche in questo “registriamo un ritardo enorme che bisogna recuperare e che richiede una rimessa a punto della riorganizzazione del sistema anche dal punto di vista legislativo. Noi – prosegue – siamo soggetti a multe da parte dell’Europa che sottrae ottanta milioni di euro di cui: quaranta per la depurazione e quaranta per le discariche non monitorate. Dobbiamo puntare a rimuovere questa condizione perché le nostre risorse non vengano divorate da questa situazione che noi stessi abbiamo contribuito a creare per la nostra incapacità”.