E’ ancora senza un movente ben definito l’omicidio di Domenico Oppedisano, il 24enne ucciso lunedì mattina in un agguato mentre a bordo della sua Fiat Panda percorreva una strada interpoderale in contrada Prateria di San Pietro Caridà, nel Reggino, al confine con la provincia di Vibo Valentia. I carabinieri della Compagnia di Gioia Tauro, con il coordinamento della Procura di Palmi, hanno a lungo sentito i parenti della vittima, il padre Giuseppe, già noto alle forze dell’ordine ed in passato coinvolto in indagini sulla ‘ndrangheta, i due fratelli, gli amici, proprio per cercare un appiglio utile che possa indirizzare le indagini su una pista certa. Intanto da registrare, a margine dell’inchiesta, l’ennesima aggressione ai danni dei giornalisti. Una troupe della Tgr Rai, inviata a San Pietro di Caridà, per seguire gli sviluppi di un omicidio, è stata barbaramente aggredita a bastonate dai parenti della vittima a Dinami. Il collega Lorenzo Gottardo ha subito contusioni alle braccia e alle gambe. Danneggiata anche l’auto del service incaricato delle riprese. Il presidente del Consiglio nazionale dell’Ordine Carlo Bartoli e il presidente dell’Ordine regionale della Calabria, Giuseppe Soluri, hanno espresso in una nota “solidarietà al collega aggredito condannando l’ennesimo caso di violenza contro i cronisti, colpevoli solo di fare il loro lavoro e raccontare i fatti”. I responsabili dell’aggressione sono stati individuati e denunciati dai carabinieri. Solidarietà ai colleghi aggrediti è arrivata, oltre che dall’Ordine, anche dalla Direzione centrale della Rai e da tutto il mondo politico e istituzionale calabrese.