CATANZARO. “Il Coordinamento “Riferimenti” sta seriamente valutando l’ipotesi di restituire al Comune di Limbadi gli immobili allo stesso consegnati il 24 novembre del 2009 e confiscati alla cosca Mancuso”. Lo afferma la coordinatrice, Adriana Musella. “Nei beni in questione – dice in una nota – il Coordinamento aveva ideato la realizzazione del Centro studi italiano per l’antimafia, più conosciuto come Università dell’antimafia, sul modello dei campus americani, ove realizzare stage formativi residenziali sul tema , oltre che corsi specifici per la formazione al lavoro di giovani svantaggiati. In quest’ opera Riferimenti si avvarrebbe di una partnership con Università italiane e straniere. Il progetto di ristrutturazione degli immobili è stato finanziato dal Pon Sicurezza i cui fondi sono stati gestiti dalla locale amministrazione comunale. Travagliato l’iter fino all’insediamento a Limbadi di una commissione prefettizia che ha finalmente permesso l’ultimazione dei lavori mai iniziati con le precedenti amministrazioni. Il Coordinamento oggi – dice Musella – , denunzia al riguardo, forte preoccupazione e perplessità per il clima di incompatibilità ambientale instauratosi con l’attuale Giunta comunale nonché di grande confusione di ruoli. Dal momento della consegna ,l’Associazione ha dovuto affrontare problemi non facili e per atti intimidatori e per minacce esplicite ricevute dalla sua presidente costretta , per questo, a vivere sotto scorta e per difficili rapporti e incomprensioni con i politici del luogo”. L’associazione, continua il documento, “investe in quel centro, allocato in un paese difficile, responsabilità e lavoro ma il tutto presuppone serenità ambientale, rispetto dei ruoli ,ad attenzione alla sicurezza personale e non ultimo sostegno istituzionale. Rosy Bindi , nella sua visita al Paese dei Mancuso – si legge – ebbe a dire che il Coordinamento Riferimenti non sarebbe stato lasciato solo. I fatti però – dice Musella – non sono seguiti alle parole e bisogna purtroppo denunziare un isolamento dovuto non solo ad una latitanza delle istituzioni calabresi ma ad un clima polemico in una situazione poco chiara , fumosa e confusionale in cui si muove la locale amministrazione comunale che desta non poco allarme, soprattutto sulle modalità di gestione dell’intera questione . Ciò detto, – continua – questo Coordinamento ha chiesto un confronto col Ministero dell’Interno con la convocazione di un tavolo interistituzionale, onde chiarire i termini della questione. La buona volontà di operare esiste per un progetto che in quell’ambiente voleva essere di alto valore simbolico, andandosi a realizzare nelle abitazioni della cosca più agguerrita e Riferimenti, conclude Musella, “ esporrà al Ministero i contenuti del progetto medesimo ma il tutto verrà subordinato alla compatibilità ambientale e al sostegno che le istituzioni assicureranno al progetto e al Coordinamento Riferimenti che ha bisogno di lavorare in serenità” .