Scivola ancora il Catanzaro in casa, si ritrova, sorride e risorge invece la Juve Stabia dopo un inizio di campionato ricco di difficoltà e vince per la prima volta nella sua storia sul campo dei calabresi. Preoccupante anche la seconda prestazione interna delle Aquile giallorosse di Massimo D’Urso, che denotano limiti tecnici evidenti specie in mezzo al campo e dormite colossali nella retroguardia. Anche questa gara ha espresso tutte le difficoltà della squadra calabrese di dominare l’avversario mettendolo alle corde. Calabresi in campo con il 3-5-2, D’Urso si affida in avanti al tandem Razzitti-Mancuso. Campani senza Nicastro, Maiorano e Bombagi ed organizzati con il classico
4-4-2con Gomez e Ripa punte e Vella ed Arcidiacono frecce esterne.
L’ inizio dei padroni di casa è intraprendente e promettente, primo squillo di Mancuso al 20’ con Russo pronto ad opporsi. I gialloblu rispondono con Obodo al 25 ed al 34’ e al 27’ con Vella che innesca Ripa che si presenta a tu per tu con Scuffia. Ma nel finale di tempo il Catanzaro si riaccende. È il 46’ quando il laterale Bernardi libera il sinistro, Russo respinge corto e Razzitti appoggia in rete il gol del vantaggio, coronando un buon primo tempo.
La gioia però non dura molto, in quanto una distrazione difensiva di Priola consente all’esperto Ripa, al minuto 52’, di battere Scuffia di testa e di firmare il quasi istantaneo pareggio stabiese.
A questo punto del match, anziché reagire all’episodio sfavorevole con carattere, il Catanzaro ripiega su se stesso e si disunisce, mostrando le sue fragilità. La difesa sbanda, il centrocampo è confuso, l’attacco resta isolato. Solo Agnello continua a lottare con decisione. E così la tenace Juve Stabia, squadra sicuramente più esperta, intuisce le difficoltà ed ingrana. Ciullo capisce di poter puntare al massimo e mette il turbo arruolando un’altra punta, Gatto.
L’arbitro Giovani di Grosseto indugia e sorvola su un episodio dubbio in area stabiese su Foresta che viene ammonito. Il tempo scorre, gli ospiti crescono ed all’85’ servono il conto. Gomez scambia con Gatto e fa partire un destro che s’impenna e s’infila, è il gol partita. Doccia gelata per D’Urso ed i suoi, la classifica piange, la delusione aumenta ed il pubblico mugugna. Ed all’orizzonte spunta la temibile trasferta di Agrigento.
M.S.