COSENZA. Minoranze linguistiche e servizio pubblico radiotelevisivo. Sono stati questi gli argomenti al centro di un incontro tenuto nella sede regionale della Rai per la Calabria, a Cosenza, a seguito della richiesta avanzata dal Comitato per la tutela delle minoranze linguistiche, costituito di recente dalle fondazioni: universitaria italo-albanese “Francesco Solano”; “Antonio Guarasci”; istituto “Mezzogiorno Mediterraneo” e “Vincenzo Padula”. Erano presenti il direttore di Rai Calabria, Demetrio Crucitti, e i presidenti dei rispettivi sodalizi Franco Altimari, Giuseppe Trebisacce, Mario Brunetti e Giuseppe Cristofaro. A Crucitti – si apprende da un comunicato stampa – sono state illustrate le motivazioni legate alla costituzione del Comitato, già rappresentativo di altre fondazioni e associazioni che hanno chiesto di aderire, oltrechè di singole personalità del mondo culturale della Calabria che hanno manifestato la loro condivisione. Il Comitato, come è stato spiegato, è impegnato in una campagna di sensibilizzazione diretta a rimuovere diffuse inerzie istituzionali circa il rispetto di diritti costituzionalmente riconosciuti e normativamente tutelati con la legge 482/1999, largamente inattuata specie sotto il profilo della comunicazione, e non solo della informazione, e nel quadro del servizio pubblico radiotelevisivo gestito dalla Rai. E’ stato fatto rilevare – si legge ancora – come l’emittente pubblica esponga una clamorosa disparità di trattamento tra le minoranze presenti sul territorio nazionale ed evidenzi, in particolare, una grave penalizzazione nei confronti delle tre minoranze presenti in Calabria, arbreshe, grecanica e occitana. E’ stato inoltre sottolineato che le minoranze linguistiche sono da considerarsi non come appendici settoriali e marginali della regione, bensì come risorse del patrimonio storico-culturale calabrese e nazionale e come giacimenti di grande rilevanza etnografica e linguistica. Adeguati spazi di comunicazione attesterebbero un impegno di integrazione, allo stato ancora non compiuta a cominciare proprio dal versante della comunicazione. E’ stato fatto presente che proprio nei giorni scorsi la Rai ha aperto spazi di programmazione alla lingua sarda, mentre li ha confermati per la Valle d’Aosta, per il Friuli Venezia Giulia e per il Trentino Alto Adige. Gli esponenti del Comitato hanno reso noto che un appello è stato lanciato al governatore della Regione Calabria, Mario Oliverio, affinchè finalmente si apra una confronto con la Rai per giungere a quegli obiettivi che le altre regioni interessate hanno già centrato. Il direttore Crucitti si è impegnato a rendersi latore presso le competenze aziendali centrali della istanza formulata dal Comitato e a favorire un contatto diretto, in videoconferenza, con tali stesse competenze. Il Comitato ha annunciato ulteriori passi per una sua audizione in commissione parlamentare di Vigilanza sulla Rai, ma anche presso le altre istituzioni interessate, comprese quelle europee, per risolvere ogni legittima istanza di tutela.