CATANZARO. “Ernesto Magorno è il contestatissimo segretario di un Partito Democratico calabrese squassato da lotte intestine e agitato da una questione morale gravissima, come indicano le ultime inchieste giudiziarie e le informative della Dia e dei carabinieri”. Lo afferma il consigliere regionale del gruppo misto, Domenico Tallini, replicando al segretario del Pd, Ernesto Magorno. “È il segretario – aggiunge – che sostiene, almeno in apparenza, un Governatore che è stato sospeso per tre mesi dall’Autorità Anticorruzione. È il segretario che ha avallato una Giunta Regionale al cui interno figurava un esponente del Pd che gli inquirenti indicavano come riferimento di una potente cosca del Reggino. È il segretario che ha accompagnato alla porta una donna impegnata nella lotta alla criminalità organizzata come l’ex ministro Maria Carmela Lanzetta. È il segretario che ha perso clamorosamente le ultime elezioni amministrative, perdendo d’un colpo le città di Vibo Valentia, Lamezia Terme e Gioia Tauro. Ma soprattutto è il segretario del Partito che sta letteralmente isolando la città di Catanzaro, alla quale la Giunta regionale presieduta da Oliverio sta scippando funzioni, finanziamenti, strutture sanitarie. Purtroppo per lui, Oliverio è stato “costretto” a firmare gli ultimi atti di due importanti opere, entrambe volute da Agazio Loiero e portate avanti con determinazione da Scopelliti: la cittadella e la metropolitana”. “Il tentativo di aiuto di Magorno – prosegue Tallini – al presidente della Provincia-segretario del Pd Enzo Bruno non solo è patetico, ma addirittura indebolisce ulteriormente la leadership di Bruno che evidentemente stenta a trovare solidarietà locali ed è costretto a chiederle a Cosenza. E visto che è lontano da Catanzaro, Magorno spara balle colossali, come quelle di una fantomatica elezione “bulgara” di Bruno, quando tutti sanno che un centrodestra unito avrebbe fatto una passeggiata. Bruno ha sfruttato i nostri errori, ha perfino tentato di avere i nostri voti, come testimoniano le richieste di incontro per sms che ho conservato. La bocciatura del bilancio da parte dell’assemblea dei sindaci ha una valenza politica talmente alta che Bruno dovrebbe solo, per coerenza, dimettersi. È patetico quando elenca i Comuni che hanno votato il bilancio, mentre ignora che le due più grandi città della Provincia hanno espresso un parere negativo della sua gestione. E visto che Bruno parla di maggioranza unica alla Provincia, dovrebbe innanzitutto ricordare che alle elezioni si presentarono tre liste contrapposte e non un solo listone e che la lista del centrodestra risultò la più votata. Spieghi semmai all’opinione pubblica su quali basi ha “convinto” gli eletti nel centrodestra a passare con lui. Con i partiti del centrodestra non ha mai parlato, per cui resta solo una spiegazione: accordi personali, nel migliore stile verdiniano”.