CROTONE. È durato pochi giorni il ritorno alla libertà di Vito Martino, 45 anni, di Cutro, personaggio considerato organico alla ‘ndrangheta e imputato tra l’altro per omicidio. I Carabinieri del nucleo investigativo del comando provinciale di Crotone, in collaborazione con i colleghi della Stazione di Cutro, lo hanno arrestato in esecuzione di un provvedimento di applicazione di custodia cautelare in carcere adottato dalla Corte di Assise di Appello di Catanzaro, su richiesta avanzata dalla locale Procura Generale. Arrestato nel dicembre 2000 nell’ambito della maxioperazione “Scacco matto”, Martino è considerato un elemento pericoloso organico al potente clan della ‘Ndrangheta “Grande Aracri”, operante a Cutro con propaggini nazionali a Bologna, Parma, Reggio Emilia e Mantova, per conto della quale – secondo gli inquirenti – era uno dei killer di riferimento tra la fine degli anni ‘90 e il 2000. Dopo la scarcerazione dall’istituto penitenziario di Novara, avvenuta il 23 ottobre scorso, i giudici catanzaresi hanno considerato tuttora sussistenti i presupposti per la restrizione carceraria in relazione all’omicidio di Antonio Macrì, per cui Martino era stato condannato a 30 anni di reclusione dalla Corte di Assise di Appello di Catanzaro. Sono perciò scattate le manette ai polsi dell’uomo, che era tornato a Cutro con i propri familiari e che è stato associato alla casa circondariale di Catanzaro.